Arrestati ed estradati due extracomunitari: facevano lavorare otto stranieri a nero in un cantiere edile

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rieti, unitamente a quelli della Stazione di Accumoli, hanno arrestato due persone, entrambe straniere, per i reati di possesso e falsificazione di documenti di identificazione falsi e falsa attestazione a pubblico ufficiale sulla propria identità. L’arresto è stato eseguito al termine delle indagini avviate a seguito di alcuni controlli effettuati lo scorso mese di agosto all’interno di alcuni cantieri edili presenti nel centro urbano di Accumoli, volti a verificare il rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e il regolare impiego degli operai presenti.

In quell’occasione, le attività dei cantieri controllati vennero sospese e furono elevate sanzioni amministrative per un importo totale di circa 47.000 euro poiché furono riscontrate varie violazioni di Legge quali la mancata sottoposizione dei lavoratori alla visita medica di idoneità preventiva, l’utilizzo di attrezzature non a norma e la realizzazione di opere provvisionali non montate a regola d’arte. Inoltre ben otto lavoratori su dieci trovati nel cantiere risultavano privi di contratto di assunzione e, tra questi, sei, di origine straniera, senza permesso di soggiorno.

I successivi accertamenti svolti sulle persone identificate nel corso di quei controlli hanno permesso di documentare la condotta assunta da due operai, entrambi di origini extracomunitarie e privi di permesso di soggiorno, i quali avevano falsificato delle carte di identità della Romania (Stato facente parte della Comunità Europea), dichiarando falsamente al loro datore di lavoro di essere titolari di una doppia cittadinanza (tra cui quella rumena), necessaria ad ottenere un contratto lavorativo. Infatti nel corso di un ulteriore controllo al cantiere, gli odierni arrestati presentavano ai militari operanti tali documenti che, seppure del tutto identici a quelli originali, grazie a scrupolosi accertamenti tecnici e alla collaborazione tra l’Arma e le Autorità rumene sono invece risultati falsi.
I due sono stati quindi arrestati e, in ottemperanza a quanto disposto dal Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Rieti, sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni. Nei giorni seguenti, ottenuto il previsto nulla osta dall’Autorità Giudiziaria, sono stati accompagnati in aeroporto e imbarcati sul primo aereo utile per far rientro nel loro Stato di origine in attesa dell’esito del procedimento penale italiano.

Si dà atto che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali dei soggetti denunciati saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.