I Carabinieri della Stazione di Fara in Sabina hanno concluso un’articolata attività di indagine che ha consentito di individuare un sodalizio criminale, composto da 7 individui, dedito al compimento di truffe in danno di persone fragili mediante l’artificio del “familiare in difficoltà”. L’indagine è partita nell’agosto 2024 quando un residente del luogo si è recato dai Carabinieri affermando di essere stato raggirato da un uomo che lo contattava telefonicamente tramite messaggistica WhatsApp, fingendosi il figlio della vittima che, versando in un’improvvisa situazione di necessità economica non diversamente differibile, lo ha persuaso ad effettuare molteplici e cospicui versamenti bancari per un importo complessivo di quasi diciannovemila euro su un conto corrente da lui indicato.
I militari si sono così attivati con immediati accertamenti bancari che hanno consentito di individuare, attraverso l’analisi degli intestatari dei conti correnti, ove erano stati effettuati i versamenti di denaro, scoprendo un’intricata e articolata rete di conti, costituita per lo più di carte ricaricabili con un sistema di cosiddette “scatole cinesi” intestate a sette persone di cittadinanza italiana e straniera, tutte identificate e deferite all’Autorità Giudiziaria reatina. L’attività illecita, ben tratteggiata nelle indagini dei Carabinieri di Fara in Sabina, è ora al vaglio della Magistratura anche al fine di individuare e rintracciare ulteriori complici e/o vittime di analoghi raggiri.
Nell’occasione si raccomanda di prestare sempre la massima attenzione a eventuali richieste di denaro effettuate da sconosciuti e di segnalare ogni caso sospetto al Numero Unico d’Emergenza 112 o, in alternativa, al più vicino presidio dell’Arma.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria