ARCOBALENO: INTESA SULLA PROROGA DELLA CASSA INTEGRAZIONE

Ritel

Dopo le sollecitazioni fatte nei giorni scorsi dalla Fiom, si é svolto un’incontro in Confindustria per affrontare i problemi dei lavoratori Arcobaleno vista la scadenza della cassa integrazione il 31 marzo.

C’è da ricordare che gli stessi sono in cassa integrazione dallo scorso giugno ed il loro futuro resta sempre più incerto, visto l’allungarsi della soluzione della vertenza Ritel.

E’ per questo che la Fiom, come sostenuto più volte, ritiene che la soluzione per la Ritel debba comprendere anche il reintegro dei lavoratori Arcobaleno, reintegro già cominciato ma purtroppo non portato ancora a termine.  Dopo un’ampia discussione con la direzione Arcobaleno, abbiamo  convenuto di prolungare la cassa integrazione per tutto il 2011 in attesa di una soluzione definitiva.

La procedura dovrà essere completata nei prossimi giorni con un’accordo con la Regione Lazio, deputata alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga.  Sorte diversa, purtroppo, è toccata ai lavoratori della mensa, i quali , apprendiamo,  sono stati tutti licenziati .

Non si capisce come mai, pur con la disponibilità della cassa integrazione in deroga, si sia potuto “effettuare” il licenziamento di questi lavoratori atteso che la piattaforma unitaria del Sindacato prevede la salvaguardia di tutti i  lavoratori del cosidetto “perimetro Ritel”.

Il percorso conquistato per i lavoratori Arcobaleno doveva essere accordato  anche per i lavoratori e le lavoratrici della mensa, trattandosi anche questa di un servizio prestato alla Ritel  e così come avvenuto per gli addetti alle pulizie per i quali la Filcams Cgil ha sottoscritto la Cassa integrazione.

La Fiom e la Filcams ritengono  a questo punto ancora più importante un’accordo sulla vertenza Ritel che ricomprenda la salvaguardia dei livelli occupazionali complessivi presenti nel sito, prevedendo quindi la riassunzione anche delle lavoratrici della mensa, una volta che ripartono le attività produttive. Ci auguriamo davvero che il licenziamento avvenuto non comprometta il futuro dei lavoratori della mensa e che l’accordo non venga afferrato come “palla al volo” dalla prevista nuova società per non ripristinare il servizio mensa all’interno dello stabilimento.