Antonio Emili: le falsità del sindaco Petrangeli sulle foibe

Foibe

Nel giorno dedicato alla memoria dei martiri Italiani delle Foibe è irrefrenabile l’impulso di reagire con sdegno al comunicato diramato a tal proposito dal Sindaco Petrangeli, il quale travisa la Storia, la riscrive a suo piacimento ed oltraggia i Nostri caduti affermando che gli stessi siano stati vittima del Nazionalismo e da questo: “…. sbrigativamente sepolti nelle voragini carsiche dette Foibe ….”. Vergogna, Sindaco Petrangeli.
A tanto la si condanna in forza della verità e della consapevolezza che gli Italiani infoibati perirono per mano delle bande comuniste agli ordini del comunista Tito e da queste torturati, seviziati, legati mani e piedi con il filo di ferro e poi gettati vivi nelle Foibe. Comunista, del resto, è la macchina della menzogna e della propaganda che per decenni ha negato ai nostri fratelli infoibati il giusto tributo ed il doveroso riconoscimento della Patria cui essi appartenevano e sempre apparterranno. La ragione è da ricercare non già in una qualche opera di “strumentalizzazione di destra o di sinistra” , cui si affida il comunista Petrangeli per celare le colpe dei suoi vecchi compagni, ma nella volontà di questi di occultare le atrocità commesse dalla Resistenza antifascista, a danno di migliaia di Italiani, fascisti e non. Un tentativo sconfitto dalla storia, al pari delle idee comuniste che ieri armarono la mano dei carnefici degli Italiani infoibati ed ancora oggi inducono il Sindaco Petrangeli ad offendere con la menzogna e la propaganda la memoria dei nostri fratelli caduti.
Un oltraggio degno di un Sindaco incapace di dare rappresentanza alla comunità cittadina, nei confronti della quale egli si atteggia quale ometto di parte al servizio di un’ideologia oramai sepolta dalla Storia, piuttosto che mostrare gli attributi ed i sentimenti dell’Uomo di Governo dedito ai soli bisogni del suo Popolo. Lo si vede quando il Sindaco Petrangeli bolla come “posizioni politicamente avverse alla sua Giunta”, le giuste rivendicazioni degli operatori economici del centro storico. E se ne ha conferma soprattutto allorquando il Sindaco Petrangeli prova a soffocare il lamento di una madre, di una delle tante madri lavoratrici del Comune di Rieti che egli stesso ha licenziato e condannato alla povertà, qualificando anch’essa come suo nemico politico.
Come nemici, in conclusione, risultano agli occhi del comunista Petrangeli tutti coloro che oggi cadono vittima delle sue idee fallimentari, così come ieri lo furono della Rivoluzione in nome della quale i suoi commilitoni infoibarono i Nostri fratelli Italiani e ne occultarono la memoria. La memoria cui si rende onore e sull’altare della quale Petrangeli dovrebbe spogliarsi e sarà spogliato della fascia tricolore, in quanto portatore di idee anti-italiane e di falsità oltraggiose della nostra Storia nazionale.