Anche la UIL si chiede: che fine ha fatto il piano di recupero dell’ex Zuccherificio? La risposta del Comune accantona il progetto approvato ad aprile dal Consiglio comunale sulla scorta del parere espresso dalla Regione Lazio. In realtà l’iniziativa assunta da Coop centro Italia è in linea con le disposizioni dettate dal “Decreto sblocca Italia”, a cui il Legislatore ha affidato la missione di agevolare le azioni di recupero delle aree ex industriali, come l’ex Zuccherificio reatino.
Del pari sorprende anche l’altra questione posta dagli organi regionali, secondo i quali l’applicazione della disciplina sulla rigenerazione urbana abilita solo uno dei due proprietari del sito ad agire in autonomia per la trasformazione dei comparti del comprensorio delimitati dalla delibera di attuazione dell’art. 3, della legge regionale n. 7/2017.
Pertanto bene avrebbe fatto l’Amministrazione a replicare alla posizione assunta dalla Regione Lazio, se non altro per difendere le ragioni di una città rispetto ai paradossi di un’interpretazione tanto assurda quanto lo è quella che a venti anni di distanza dallo stanziamento dei fondi per gli impianti del Terminillo ad oggi ancora impedisce di mettere a terra le risorse destinate al rilancio della nostra stazione montana. In ogni caso, di là dal percorso da intraprendere, sia pure sui binari di altra variante al Piano regolatore l’attuale giunta ha il dovere di dare attuazione ai contenuti del progetto di recupero dello Zuccherificio del quale il Consiglio comunale ha già sancito la rispondenza al pubblico interesse all’esito di un percorso condiviso con tutte le categorie produttive del nostro territorio.
Un intervento volto a trasformare un posto in degrado fin dal lontano 1973, in un parco urbano destinato ad ospitare, accanto a quelli commerciali, gli spazi dedicati alla cultura, al verde, allo sport, ai laboratori sanitari, ai giochi per bambini ed alla cura degli anziani. 50 milioni di euro di investimento. 400 nuovi posti di lavoro, ragguardevoli opportunità per le nostre imprese e un contributo straordinario per le casse comunali. Una colossale impresa di rigenerazione urbana cui si accompagnerà la riqualificazione di viale Maraini e l’allestimento della pista ciclabile destinata a ricucire l’ex sito industriale alla Città interna alle mura.
Parte di un disegno che declina l’avvenire delle aree ex industriali nel quadro di uno sviluppo complessivo della città di Rieti, grazie ai 37 milioni di euro ottenuti per riqualificare il centro storico e il quartiere di Città Giardino, all’approvazione del piano quadro delle Porrara ed ai fondi stanziati per la messa in sicurezza e la ricostruzione delle nostre scuole anche nel pantano delle aree esterne al Perseo. Un’idea di futuro maturata nella stagione urbanistica degli ultimi 5 anni di governo. Una prospettiva ripiombata nello stallo di una politica che impiega 5 minuti per aumentarsi lo stipendio e 50 anni dopo la chiusura dello stabilimento ancora tergiversa attorno al futuro dello Zuccherificio. Il luogo dove chi governa ha il dovere di agire e di promuovere in concreto la rinascita del nostro territorio. Lo abbiamo promesso ai cittadini. Dobbiamo andare fino in fondo”.
Il Capo gruppo di “Io ci sto” al Consiglio comunale di Rieti, avv. Antonio Emili