ANTONIO CICCHETTI: COMPORTAMENTO SCOMPOSTO E ARROGANTE DEL SINDACO

Antonio Cicchetti

Cos’è accaduto al giovane giornalista Marco Fuggetta destinatario, da due giorni, di messaggi di solidarietà, vicinanza, incitamento, sostegno? Non risultano, per Sua fortuna, e ce ne rallegriamo con Lui, eventi luttuosi o incidenti d’auto, morbi improvvisi o rapine subite. E allora? L’unico elemento al quale appare ragionevole fare ricorso per capire tanta affettuosa partecipazione è un articolo pubblicato su “ Il Corriere di Rieti “.

Un “pezzo” nel quale si denuncia l’infedeltà fiscale del Sindaco “moralizzatore” e qualche sua furbizia nel rendere noto un patrimonio non esattamente da “proletario”. La minaccia di querela che ne è subito scaturita non può, però, aver intimorito un cronista noto per scrupolo e puntigliosa capacità di documentarsi.

Probabilmente c’è di più! E filtra, tra i “si dice”, le mezze ammissioni e qualche più esplicita ricostruzione, l’ipotesi, grave, che il Sindaco abbia chiesto all’editore di una TV locale, che non aveva nemmeno trasmesso la notizia, di togliergli Fuggetta dai piedi: cucire la bocca al reo di “lesa maestà” non facendolo più lavorare. Solo questo può spiegare la corale, affettuosa, mobilitazione che si è sviluppata a favore di Marco e l’inutile  comunicato di stima nei suoi confronti da parte di un editore televisivo che non lo avrebbe mai chiamato a collaborare se non lo avesse apprezzato.

Ma questo getta, al contempo, una luce sinistra sul comportamento del Sindaco che, pizzicato su un nervo scoperto, ha reagito con scompostezza e arroganza provando ad annientare il “nemico”. Tanto significa tentare di privare del lavoro una persona nel momento in cui i giovani giornalisti fanno la fila per scrivere qualcosa remunerato con un tozzo di pane. E’ per questa ragione che va coltivata la richiesta di dimissioni del primo cittadino.

Un’istanza che nasce dall’omessa denuncia per una tassa dovuta e viene rafforzata dal comportamento aggressivo e ingiustificabile di chi avrebbe dovuto solo chiedere scusa per quanto accaduto. Un’esigenza di chiarezza e di pulizia che ha portato di recente all’uscita di scena, per analoga vicenda, di una Ministra della Repubblica sollecitata ad andarsene anche da Vendola, capo di SEL.