L’ANPI Rieti ricorda Elettra Pollastrini, madre costituente, deceduta a Rieti il 2 febbraio 1990.
La sua famiglia di antifascisti nel 1934 fu costretta a emigrare in Francia per sottrarsi alle persecuzioni del regime. Trovato un lavoro la giovane, che aveva aderito al Partito Comunista, fece l’operaia alla Renault e nell’azienda francese fu alla testa delle lotte di quei lavoratori. Incaricata della redazione di “Noi Donne”, allo scoppio della Guerra Civile nella penisola iberica si portò in Spagna. Al rientro in Francia fu arrestata e rinchiusa nel campo di Rieucross.
Riuscita a rientrare in Italia, nel 1941 la Pollastrini tornò a Rieti dove riprese l’attività antifascista clandestina e, dopo l’annuncio dell’armistizio, entrò nella Resistenza romana. Arrestata dai tedeschi e tradotta in Germania, trascorse venti mesi nel carcere di Aichach. Dopo la Liberazione, tornata in Italia, fu una delle nove donne comuniste entrate a far parte della Consulta Nazionale e nel 1948 venne eletta deputata del PCI alla Camera, dove restò per due Legislature.
Nel 1958 si trasferì in Ungheria dove per 5 anni lavorò a Radio Budapest. A Rieti, a Elettra Pollastrini, è stata intitolata la locale sede ANPI, recentemente costituitasi, e una strada.
“Obiettivamente avere avuto a Rieti una delle poche donne elette nell’Assemblea Costituente è motivo di orgoglio, per la città”, così l’ANPI Rieti.