Mercoledì 27 ottobre una delegazione dell’Anpci è stata ricevuta dall’Assessore agli Enti Locali della Regione Lazio, Giuseppe Emanuele Cangemi, presso la sede della Giunta regionale.
La delegazione era composta dal Vice Presidente Nazionale Arturo Manera, dal Sindaco di Paganico Sabino Clemente Dominici, che ha richiesto l’incontro in qualità di rappresentante regionale ANPCI, dal Sindaco di Salisano Lucio Neri, dal Sindaco di Ascrea Dante D’Angeli, dal Consigliere Comunale di Concerviano Pier Luigi Buzzi.
Dopo un breve saluto dell’Assessore Cangemi, la delegazione ha affrontato con il Capo della Segreteria dell’Assessore, Sandro Cascianelli, tematiche e problematiche che preoccupano i Sindaci dei Piccoli Comuni del Lazio.
Il vicepresidente Manera ha chiesto, ricevendo assicurazione su ciò, che l’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia venga consultata e convocata ogni qualvolta la Regione Lazio si trovi ad affrontare normative ordinamentali che coinvolgono i Piccoli Comuni.
Successivamente, i componenti della delegazione hanno evidenziato come, in sede di scrittura delle norme regionali in materia di associazione “forzosa” prevista dalla legge 122/2010, sia necessario invece percorrere la strada indolore del sostegno economico e normativo all’associazionismo comunale e non quella dell’obbligatorietà che, seppure introdotta con l’intento di migliorare i servizi e realizzare economie di scala, rischia invece di scaricare ulteriori incontrollabili costi ai già magri bilanci comunali portandoli persino al dissesto.
In tale ottica, tenuto conto dell’esistenza delle Comunità montane e delle problematiche consequenziali a ciò connesse, la Delegazione ha chiesto che venga concertata con le rappresentanze del mondo della autonomie un’ipotesi di riforma delle stesse nell’ottica del rispetto delle municipalità locali, della razionalizzazione delle spese, della condivisione delle decisioni.
In conclusione, è stato infine sottolineato, per quanto la materia non sia di stretta competenza dell’Assessorato agli Enti locali, la necessità del ripristino, sia pure graduale, dei finanziamenti relativi al piano di investimenti 2010 la cui revoca sta mettendo in seria difficoltà i Comuni che hanno già avviato le relative procedure di avvio dei lavori e, quindi, di spesa.