Un eccellente esempio di marketing il documento sulla gestione Bellini. Ma, come invece ogni rapporto di fine mandato richiederebbe, non vi si trova una relazione esauriente sulle criticità, né sulla mobilità passiva o quella attiva.
Neppure un cenno a eventuali indagini sulla qualità percepita dai fruitori dei servizi e dagli operatori degli stessi, ad eccezione di isolate testimonianze di pazienti che, come quelle lette ogni tanto sui quotidiani, non sono sufficienti a darci un’ idea del grado di soddisfazione degli utenti per la sanità reatina.
Tanto meno sono sufficienti a darci una visione realistica di quattro anni di operato le dichiarazioni del presidente dell’Ordine dei Medici e dei rappresentanti di CGIL CISL e UIL, peraltro stranamente diverse dalle dure critiche rivolte alla gestione della ASL ultimamente: miracoli della politica. Il non indifferente lavoro profuso dalla UOC Marketing, dunque, le innumerevoli foto, la ottima grafica e, obbiettivamente, i risultati rilevanti raggiunti soprattutto in termini di infrastrutture, non bastano a definire la completezza di un rapporto di fine gestione, anche se potranno impressionare cittadini non addetti ai lavori e contribuire a promuovere la gestione ASL agli occhi dei vari mentori politici, che dei problemi sanitari si occupano solo a grandi linee e sulla base di quello che gli viene detto o che vogliono vedere.
Ma, anche comprendendo la legittima esigenza del direttore uscente e dei suoi collaboratori di riproporsi sul mercato del lavoro casomai venissero sostituiti, credo che la comunità civile tutta abbia pieno diritto ad avere un quadro completo e obbiettivo, incluse le carenze, dei suoi servizi sanitari invece di essere lasciata nel limbo del dubbio, in balia delle voci di corridoio, delle diatribe interne e delle polemiche elettorali.