Il ruolo del sindacato è quello di condizionare le scelte della politica e delle aziende con il fine di tutelate gli interessi dei lavoratori, ma al di fuori di un’ ottica corporativa e dentro invece ad una visone di partecipazione e di cogestione.
Se è questo ciò che intende il Segretario Generale della CGIL di Rieti, mi unisco a lui nel sollecitare ancora una volta il Governatore della Regione Lazio a nominare i vertici della ASL, anche se i problemi della sanità reatina non sono da attribuire al “vuoto di potere” di questi giorni bensì alle politiche regionali e alle gestioni aziendali di sempre, sia di centro destra che di centro sinistra, che hanno mancato soprattutto nell’esaltare le vere intelligenze a vantaggio di soggetti molto più comodi alla classe politica ma non altrettanto validi professionalmente.
Se, invece, nell’affermazione del segretario generale CGIL c’è una allusione alle proposte concrete che
Secondo me questo ruolo esula certo dal coprire politiche gestionali fallimentari della ASL in nome dello stesso orientamento politico, e dal ratificare nomine a primari e a dirigenti che obbiettivamente non si possiamo annoverare tra le eccellenze; una pratica questa che appartiene ad un sindacato vecchia maniera.
Un sindacato che sa avere delle idee e non si limita alla critica di quelle degli altri, anche se è intransigente nel denunciare le pecche di chi senza ombra di dubbio è invece in malafede e non riesce con umiltà e franchezza a guardarsi allo specchio.