ANGELONI SEGRETARIO PROVINCIALE UGL MEDICI: IL NOSTRO SINDACATO VUOLE E SA FARE PROPOSTE COSTRUTTIVE

ASL Rieti

Il ruolo del sindacato è quello di condizionare le scelte della politica e delle aziende con il fine di tutelate gli interessi dei lavoratori, ma al di fuori di un’ ottica corporativa e dentro invece ad una visone di partecipazione e di cogestione.

Se è questo ciò che intende il Segretario Generale della CGIL di Rieti, mi unisco a lui nel sollecitare ancora una volta il Governatore della Regione Lazio a nominare i vertici della ASL, anche se i problemi della sanità reatina non sono da attribuire al “vuoto di potere” di questi giorni bensì alle politiche regionali e alle gestioni aziendali di sempre, sia di centro destra che di centro sinistra, che hanno mancato soprattutto nell’esaltare le vere intelligenze a vantaggio di soggetti molto più comodi alla classe politica ma non altrettanto validi professionalmente.

Se, invece, nell’affermazione del segretario generale CGIL c’è una allusione alle proposte concrete che la UGL Medici sta portando avanti per rilanciare la nostra sanità, ultima quella relativa all’ospedale di Magliano, allora abbiamo evidentemente una visione diversa sui ruoli del sindacato.
Secondo me questo ruolo esula certo dal coprire politiche gestionali fallimentari della ASL in nome dello stesso orientamento politico, e dal ratificare nomine a primari e a dirigenti che obbiettivamente non si possiamo annoverare tra le eccellenze; una pratica questa che appartiene  ad un sindacato vecchia maniera.

La UGL Medici di Rieti non è un sindacato così, né il suo attuale segretario che, nonostante la sua conosciuta estrazione culturale, è stato ferocemente critico verso la giunta Storace e la gestione ASL di quei tempi ( “Dite la vostra” Messaggero 10/4/2005), e sicuramente lo sarà nei confronti della prossima gestione se non andrà nel senso che non la UGL ma i cittadini e i lavoratori della sanità devono aspettarsi.La UGL Medici di Rieti è un sindacato che vuole e sa fare proposte costruttive perché è formato da professionisti di orientamento politico diverso che sono nel sindacato non solo per usufruire del CAF o della consulenza legale, o piuttosto per rivendicazioni stipendiali o di posizione, bensì per partecipare alla costruzione della loro professione e della sanità reatina verso cui provano un leale e sincero sentimento di appartenenza.

Un sindacato che sa avere delle idee e non si limita alla critica di quelle degli altri, anche se è intransigente nel denunciare le pecche di chi senza ombra di dubbio è invece in malafede e non riesce con umiltà e franchezza a  guardarsi allo specchio.