Può la rinascita del Paese essere basata sui Codici Ateco, fredda e burocratica combinazione alfanumerica che identifica un’attività economica utile ad aprire una nuova partiva Iva?
Lo premetto: le prossime righe saranno comprese nel loro significato più “profondo” soprattutto da chi ha in casa uno o più cani.
Le suddette bestiole avrebbero bisogno (mica tutti i giorni!) di una sistemazione periodica del loro mantello: semplice, no? Niente affatto, e qui subentra il Codice Ateco e più precisamente la categoria numero 96: Attività di servizi per la persona. Nelle cui sub-categorie sono compresi barbieri, parrucchieri, estetisti e (udite, udite!) i Servizi di cura degli animali da compagnia (esclusi i servizi veterinari): codice 96.09.04.
Ora, non è chiaro che rapporto ci possa essere tra il trattamento del pelo di un cane e quello del capello di un uomo o di una donna. Fatto sta che, decretando la chiusura fino al primo di giugno (che peraltro capita di lunedì) delle attività che dovrebbero assicurare un po’ di dignità all’aspetto dell’essere bipede, automaticamente anche il cagnolino deve fare un po’ schifo prima di essere sottoposto a necessario trattamento estetico.
Ma vi pare normale? Eppure il contatto tra esseri umani, da un toelettatore di quadrupedi, è pressoché inesistente. E invece niente: umano come cane, o viceversa. D’altronde lo ha stabilito un Codice Ateco.