“Meno 31,2 per cento di ore di cassa integrazione autorizzate a Rieti e provincia. Questo il risultato del confronto tra gennaio e settembre 2018 con lo stesso periodo del 2019 sull’andamento degli ammortizzatori sociali nella nostra provincia”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario generale della Uil di Rieti e della Sabina Romana, che ha elaborato i dati del nono rapporto del servizio politiche attive e passive del sindacato.
“Nei primi nove mesi dello scorso anno – spiega Paolucci – erano state oltre 200mila le ore accordate di cassa ordinaria, 189mila quelle relative alla straordinaria, oltre ventunomila quelle della cassa in deroga. Passando ad analizzare i dati del periodo gennaio settembre di quest’anno, scopriamo che l’ordinaria è scesa a 99mila, lieve flessione per la straordinaria, che passa a 184mila, ridotte al lumicino quelle della cassa in deroga, che calano fino a 480”.
“Stiamo parlando – aggiunge l’esponente Uil – di quasi 129mila ore in ammortizzatori sociali in meno concessi agli uomini e alle donne della nostra provincia. Una flessione che corrisponde circa al dimezzamento delle ore da un anno all’altro: da oltre 400mila a circa 283mila. E’ evidente che la china discendente è dovuta anche ai ritardi nei pagamenti dei sussidi per le aree di crisi industriale complessa”.
“La nostra flessione globale del meno 31,2 nel 2019 per cento è superata soltanto dalla provincia di Latina, che nel confronto dei nove mesi si è attestata a meno 47,5 per cento – continua Paolucci – Tutto ciò non significa nuova occupazione, crescita dei posti di lavoro, ripresa del tessuto produttivo. Ma soltanto continua sofferenza delle aziende della nostra provincia, basti pensare alla sola vicenda Elexos e alla mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici”.
“Nei prossimi giorni una delegazione di Cgil, Cisl e Uil – conclude il Segretario della Uil di Rieti e della Sabina romana – incontrerà la ministra per il lavoro e chiederà di aprire un tavolo tecnico sugli ammortizzatori sociali, perché nonostante questi riescano a salvaguardare molti posti di lavoro (oltre 122mila in questi mesi in tutto il Paese), c’è la forte esigenza di apportare correttivi specie nei settori produttivi attualmente vulnerabili”.