Amazon, Fit-Cisl Lazio:  “Assemblee a Passo Corese e Colleferro, insoddisfazione per mancato aumento  delle retribuzioni”

“Hanno partecipato quasi duemila lavoratori, che hanno espresso tutta la loro delusione. E’emersa la necessità della contrattazione di secondo livello. Nell’ambito del rinnovo del contratto Logistica, trasporto merci e spedizioni, in vigore da questo mese, tra il 22 e il 24 gennaio abbiamo svolto numerose assemblee presso gli stabilimenti di Passo Corese e Colleferro, con quasi duemila dipendenti in totale: abbiamo discusso del fatto che gli aumenti contrattuali previsti dal Ccnl non si sono tradotti in una retribuzione più cospicua per i dipendenti. Il 20 gennaio i lavoratori hanno aperto le loro buste paga, in cui l’incremento del beneficio economico era nullo, perché assorbito da voci già esistenti: nel corso delle assemblee hanno espresso tutta la loro insoddisfazione, delusione e dissenso. Dalla serie di incontri è dunque emersa l’assoluta necessità di intavolare una trattativa di secondo livello, che permetta di superare atteggiamenti unilaterali aziendali e definisca adeguati premi di produttività”.

E’quanto si legge in una nota del segretario regionale responsabile del dipartimento Logistica Integrata e Ambiente della Fit-Cisl del Lazio, Massimiliano Gualandri e di Paolo Cerminara, della Fit-Cisl Lazio, in cui si aggiunge che “la presenza dei lavoratori è stata molto alta e ha raggiunto i duemila dipendenti: sono lontani i tempi in cui il sindacato, negli stabilimenti laziali, aveva una rappresentanza pressoché nulla. Anche per questo motivo, riteniamo che sia fondamentale intavolare, all’interno di una adeguata contrattazione aziendale, un dialogo che serva a rispettare le esigenze e le peculiarità di ogni stabilimento e dei suoi lavoratori. Stiamo parlando di persone che gestiscono flussi, ritmi e carichi di lavoro veramente importanti, il tutto per un’azienda che produce incredibili utili: riteniamo doveroso e rispettoso che ci siano un’interlocuzione. Il ritorno a decisioni univoche e non dialoganti rappresenterebbe un passo indietro deleterio per l’azienda e per i lavoratori”. Così nella nota la Fit-Cisl Lazio