È stato inaugurato oggi, giovedì 6 ottobre, in prossimità del Ponte Rosa danneggiato dal terremoto del 24 agosto, il bypass che consente di collegare la località di Retrosi ad Amatrice.
Il progetto, realizzato dal genio militare dell’Esercito sulla strada provinciale che da Prato porta ad Amatrice, passando per la frazione di Retrosi, ha previsto la costruzione del ponte con tecnica “Bailey”, ossia con elementi modulari posizionati in modo reticolare.
Il bypass è stato inaugurato alla presenza del Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, del sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, del Generale dell’Esercito Sergio Santamaria, del Presidente della Provincia di Rieti Giuseppe Rinaldi e dell’Assessore della Regione Lazio per Infrastrutture, Politiche Abitative, Enti Locali Fabio Refrigeri.
“Sappiamo che questo ponte è temporaneo – ha spiegato il Capo Dipartimento Curcio – un’opera rapida e speditiva realizzata dal nostro Esercito con grande professionalità. È un ulteriore passo verso la ripresa di questi territori, anche se avrà una serie di cautele nell’impiego”.
Per le caratteristiche geomorfologiche del punto in cui sorge, infatti, il ponte è molto basso. Per questa ragione è stato installato un idrometro che consente il monitoraggio del corso d’acqua sottostante. Ogni 8 ore i dati sono trasmessi al Centro funzionale della Regione Lazio per il monitoraggio delle condizioni e per valutare un eventuale passaggio di stato da “normalità” a “preallarme”, fino ad “allarme”.
In caso di passaggio di stato da normalità a preallarme, i dati saranno trasmessi ogni 15 minuti al Centro funzionale e, contestualmente, un sistema di messaggistica terrà informato il gestore e gli operatori, per un immediato presidio del ponte. In caso di allarme, invece, un semaforo segnalerà che il ponte potrebbe essere allagato e un operatore provvederà ad abbassare la sbarra per bloccare il transito ai veicoli. Il rientro alla condizione di normalità sarà invece sempre valutato dopo sopralluogo diretto degli operatori.
Il bypass è un importante segno di normalizzazione delle zone colpite dal terremoto – ad esempio permetterà il transito degli scuolabus che accompagnano i bambini nella scuola di Amatrice – oltre ad essere un esempio della grande capacità del nostro Paese di fare Sistema.
“Il vero miracolo italiano – ha precisato il Generale Santamaria – è questa integrazione dell’Esercito nella protezione civile. E come già il Ponte a Tre occhi è frutto di una grande collaborazione sotto il coordinamento del Servizio Nazionale. La speranza condivisa è che questo ponte, che ha ricevuto il nome di “Araba Fenice”, sia di slancio e di auspicio anche per la rinascita di Amatrice”.