ALCATEL, D'ANTONIO: LABORATORIO DI RICERCA SEMPRE PIÙ A RISCHIO

Luigi D'Antonio, Fiom CGIL Rieti

Si è svolto venerdì 25 marzo, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, un incontro per discutere le prospettive industriali e di ricerca e sviluppo dell’Alcatel in Italia.

All’interno di queste prospettive rientrano anche gli oltre 60 lavoratori reatini presenti all’interno del sito produttivo ex Alcatel oggi Ritel.

Nell’esposizione fatta dall’azienda, ne viene fuori uno scenario molto preoccupante per quello che saranno le prospettive per i siti presenti in Italia.
L’azienda ha confermato la volontà di dar seguito alle scelte fatte dalla multinazionale che prevedono un drastico ridimensionamento dei siti di ricerca nel mondo, passando dagli attuali 19 ai 9 per il futuro.
Il piano dovrà essere completato nei prossimi trenta mesi.

In Italia sono presenti 5 siti di ricerca e sviluppo e la prima azione è la chiusura di Bari, per poi passare ad altre razionalizzazioni con l’obbiettivo, secondo noi, di arrivare ad un unico centro di ricerca in Italia.
I primi segnali negativi per lo stabilimento di Rieti stanno venendo fuori anche con la chiusura della mensa aziendale, senza che Alcatel abbia fatto neanche un minimo sforzo per mantenerla. Sostenere che non si poteva far niente perché il sito non è di proprietà Alcatel, ci sembra proprio una giustificazione che non regge. Riteniamo questo un primo segnale di disimpegno.

La Fiom è molto preoccupata per lo scenario futuro che si sta prefigurando, ritiene quindi che ci sia la forte necessità di tornare allo spirito del protocollo sottoscritto nel luglio 2006, dove le attività di ricerca e sviluppo si tenevano insieme a quelle produttive, questo per dare futuro all’intero stabilimento.
La Fiom non permetterà mai, e si opporrà con tutti i mezzi, ad Alcatel di completare il suo disegno dismettendo, dopo le attività produttive, anche quelle di ricerca.