Al Pronto Soccorso dell’Ospedale de’ Lellis nessun paziente viene “parcheggiato”, ma sottoposto ad esami, visite e controlli seriati. Lo stazionamento in P.S. non è mai un parcheggio, perché i professionisti che vi operano si impegnano per seguire scrupolosamente tutti i pazienti che vi giungono, non risparmiandosi mai, neanche per un minuto.
Sono stati giorni in cui si è registrato un elevato numero di accessi con un alto indice di complessità clinica. Lo scorso 21 e 22 marzo, ad esempio, sono giunti presso la UOC di Medicina e Chirurgia di Accettazione ed Urgenza, in totale 231 pazienti; di questi, 12 codici rossi e 84 codici gialli. 51, sono stati ricoverati ed uno trasferito, per emorragia cerebrale, in elicottero al DEA di riferimento, proprio nelle ore di accesso della paziente sig. ra R.A.G. Il 21 marzo, giorno di arrivo della paziente R.A.G (il caso, oggetto di attenzione da parte della Stampa) i tempi di accesso in sala visita sono stati in media di 4 minuti per i codici rossi, e 114 minuti per i codici gialli.
La paziente R.A.G è giunta in P.S. alle ore 16,29 con richiesta di ricovero del medico curante per diabete mellito complicato e sospetto deficit neurologico. Sulla base di queste indicazioni, con parametri vitali nella norma, è stata sottoposta a TC cerebrale con risultato negativo; ad esami ematochimici completi che hanno evidenziato una lieve iperglicemia (160 dL/g); mentre la visita neurologica non ha evidenziato alcun deficit in fase acuta. Durante queste fasi la paziente ed i suoi famigliari (la sorella), sono stati puntualmente informati della situazione dal medico di guardia del P.S., al quale il caso era affidato. Da questi dati, basandosi sulle indicazioni regionali, la paziente non doveva essere ricoverata ma, piuttosto, indirizzata verso percorsi di cura alternativi. Nonostante questi dati, anche in considerazione dell’orario ormai raggiunto (circa le 23,00) la paziente è stata viceversa invitata a trascorrere la notte in P.S. in osservazione.
Da preciso protocollo operativo i pazienti che devono trascorrere la notte in P.S. (in caso di mancanza di posti letto in O.B.I. come in questo caso) vengono collocati in barelle per un miglior confort: nel caso specifico la paziente ha rifiutato tale accomodamento, preferendo rimanere nella poltrona reclinabile. Si precisa inoltre che, anche i reparti medici non avevano disponibilità di posti letto se non in modalità “bis”, che viene destinata solo per i pazienti più gravi. La paziente è stata pertanto ricoverata in tale modalità (contravvenendo quindi a precisi protocolli) alle ore 06.00, per venire incontro alle richieste dei famigliari della stessa.
Pertanto, sulla base dei dati e delle procedure adottate, si evince che la paziente non è stata “parcheggiata”, ma sottoposta ad esami, visite e controlli seriati e che non doveva essere ricoverata non presentando alcun quadro di acuzie (diabete mellito in fase di compenso e nessun deficit neurologico).
Nota dell’AUSL Rieti.