Agostini e Zapparella (Filca Cisl Lazio Nord): “Tutela della salute nei cantieri un obiettivo primario. Patente a crediti strumento fondamentale”

“Il grave infortunio occorso ad un operaio in un cantiere di Leonessa ha riacceso anche sul territorio Reatino le luci su quella che ormai è una vera e propria piaga sociale”. È quanto dichiarano Francesco Agostini e Giuseppe Zapparella, rispettivamente reggente della Filca Cisl Lazio Nord e responsabile del territorio reatino del sindacato degli edili della Cisl. “La tutela della salute dei lavoratori è un obiettivo primario per la nostra organizzazione sindacale, per questo -sostiene Zapparella – riteniamo fondamentale che si arrivi a una vera qualificazione del settore”.

“La corretta applicazione dei contratti di lavoro di riferimento, (chi lavora in un cantiere edile ha l’obbligo di applicare il CCNL dell’edilizia) sembra una cosa scontata, ma ancora ci sono situazioni di Dumping contrattuale, anche nei cantieri della ricostruzione post sisma -prosegue Zapparella– la formazione ‘effettiva’ dei lavoratori presenti in cantiere deve essere la priorità, e deve essere effettuata dagli enti paritetici del settore  delle costruzioni”.

“Che si verifichino in grandi aziende strutturate, in piccole aziende artigiane o a lavoratori autonomi, gli incidenti nei cantieri sono purtroppo ancora molto frequenti, ma molti sono facilmente evitabili – ricorda Agostini – la patente a crediti, è uno strumento fortemente voluto dalla Filca Cisl, e riteniamo sia fondamentale per rafforzare la sicurezza sul lavoro in edilizia, premiando chi investe in prevenzione e scoraggiando invece il ricorso a imprese ‘improvvisate’, con personale raccogliticcio  e non formato”. “Un rinvio dell’entrata in vigore della ‘Patente a Crediti’ a nostro avviso sarebbe stato  un messaggio sbagliato, e poteva  far intendere che quella della sicurezza sul lavoro non è un’emergenza” – conclude Agostini.

Agostini e Zapparella sottolineano: “in un Paese come l’Italia, in cui si verificano oltre mezzo milione di infortuni sul lavoro all’anno, tre incidenti mortali al giorno, con il settore dell’edilizia a detenere il triste primato, non doveva essere nemmeno pensabile rinviare la difesa della vita e della salute delle persone. Chiedere (come alcuni hanno fatto) di rinviare l’entrata in vigore di  uno strumento di prevenzione assai prima che di repressione degli infortuni sul lavoro, sarebbe stato non solo incoerente, ma anche incomprensibile e ingiustificabile”. “Gli incidenti sono tragedie  quasi sempre evitabili, ciò deve imporre a tutti grande senso di responsabilità perché la sicurezza deve essere  la priorità in un settore già fortemente usurante come quello delle costruzioni” chiudono i due Sindacalisti della Cisl.