L’amministrazione comunale di Cittaducale continua a distinguersi per la straordinaria attenzione all’ambiente, facendo proprio il vademecum per la lotta biologica alla zanzara tigre redatto e diffuso dai Gruppi di Ricerca Ecologica.
“Ancora una volta ringraziamo il Sindaco Roberto Ermini – ha dichiarato Marco Tiberti, responsabile Agromafie in seno ai Guppi Ricerca Ecologica – per aver dimostrato che è possibile fare buona amministrazione ponendo attenzione in primis alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.
“Cittaducale è a tutti gli effetti all’avanguardia in quanto a sensibilità ambientale – ha dichiarato Carlo De Falco, presidente regionale dei GRE – un vero modello di Best practice a cui tante altre amministrazioni anche di rilevanza nazionale stanno guardando chiedendo informazioni operative sugli strumenti adottati”.
Di seguito il testo del vademecum per la lotta biologica alle zanzare affisso in tutto il territorio del Comune di Cittaducale:
La maggior parte dei focolai di sviluppo larvale nell’ambiente urbano si concentra nelle proprietà private, mentre in area pubblica la più importante tipologia di focolaio è costituita dal sistema dei pozzetti stradali per lo sgrondo delle acque meteoriche.
La sorveglianza entomologica, insieme a quella epidemiologica, rappresenta il primo mezzo di prevenzione.
La presenza in un’area di densità elevate di adulti di zanzara tigre sta ad indicare la mancata applicazione delle norme di prevenzione e pertanto la presenza, nell’area interessata o in prossimità di questa, di focolai di riproduzione dell’insetto che devono essere ricercati ed eliminati.
E’ quindi necessario che i cittadini s’impegnino ed eliminino anche le minime raccolte d’acqua stagnante, mettendo in atto misure di prevenzione, nelle aree di loro competenza. Per questo motivo, se si vogliono evitare le punture delle zanzare, nel periodo compreso dalla primavera all’autunno, tutti i cittadini devono essere tenuti ad osservare le seguenti regole:
- Non abbandonare oggetti di qualsiasi natura negli spazi aperti e ove possa verificarsi anche occasionalmente raccolta di acqua piovana o di irrigazione così da evitare il formarsi di focolai di infestazione.
- Eliminare i sottovasi e, ove non sia possibile, eliminare i ristagni d’acqua al loro interno.
- Verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite.
- Coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese.
- Convogliare in appositi apparati di scarico la condensa prodotta dagli impianti di climatizzazione
- Tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre.
- Svuotare, lavare e/o capovolgere (se non utilizzati) contenitori di uso comune quali sottovasi, gli abbeveratoi per gli animali domestici, annaffiatoi e simili.
- Evitare la formazione di raccolte d’acqua anche in luoghi poco accessibili quali sotterranei, cantine, intercapedini, vespai. Mantenere in perfette efficienza tombini e caditoie presenti nei giardini, nei cortili e negli spazi condominiali.
- Dove non fosse possibile garantire l’assenza di acqua per meno di cinque giorni è necessario trattare le acque nei tombini, griglie di scarico e pozzetti di raccolta delle acque meteoriche utilizzando prodotti larvicidi biologici che impediscano lo sviluppo delle larve. Tale trattamento dovrà essere ripetuto dopo ogni precipitazione atmosferica e in caso di assenze prolungate. E’ fondamentale garantire la prosecuzione degli interventi.
- Coprire i tombini, le griglie di scarico e i pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con apposite reti e zanzariere che impediscono l’ingresso e l’uscita alle zanzare. Tale intervento, per quanto riguarda abitazioni, condomini e città, sarà unico e definitivo.
Per migliorare in modo naturale l’efficienza delle attività di controllo dei culicidi le amministrazioni comunali si devono impegnare a non usare nei loro territori prodotti tossici per i predatori delle zanzare (anfibi, pipistrelli, libellule, crostacei predatori).
Le amministrazioni comunali sono tenute a far osservare anche ai privati le norme contenute nel Decreto del 10 marzo 2015 del Ministero delle politiche Agricole alimentari e forestali “Linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile e per la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette” e nel Decreto 22 gennaio 2014 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero della Salute “Piano di azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari”.
Infine i comuni si devono impegnare, per la tutela della biodiversità e della produttività agraria, a non usare sui loro territori prodotti, anche se biologici, nocivi per le api e gli altri impollinatori.