Dalle intercettazioni telefoniche tra Lavitola, faccendiere implicato in molte inchieste giudiziarie e Roberto Guercio, nominato dal governo commissario straordinario per le emergenze idrogeologiche, si svela il “piano” di come aggirare il Referendum del 12 e 13 giugno 2011 e di come e a chi sarà garantito lo sfruttamento e la concessione sulle Sorgenti “Peschiera-Le Capore”. Le intercettazioni sono contenute in un articolo del quotidiano “Il Fatto Quotidiano” a firma di Riccardo Gardel.
Leggendo tra le righe si evince quindi che se il voto ha abrogato il profitto – secondo quesito sull’acqua – stabilendo il principio della gestione pubblica, basterà spostare gli utili dalla gestione al vero cuore business del gruppo Caltagirone, la costruzione delle infrastrutture. Questo è il piatto ricco che potrà continuare a garantire nei fatti l’interesse dei privati nell’acqua, beffando così il voto del referendum.
C’è un ultimo passaggio chiave nel piano di Guercio, che viene riferito a Lavitola: va cambiata la concessione che oggi regola il rapporto tra Acea e i comuni della provincia di Roma. Un’operazione che richiede l’intervento politico della Regione Lazio, che entro la fine dell’anno deve ridisegnare il funzionamento dell’Autorità d’Ambito, ovvero la parte pubblica del sistema di gestione idrica. Anche in questo caso le dichiarazioni riportate nell’articolo del “Fatto” avrebbero dovuto suscitare indignazione da parte delle istituzioni e degli amministratori locali interessati. Ed invece nulla.
I nostri amministratori locali e la Conferenza dei Sindaci – Ato3, invece di denunciare alle autorità competenti questo abuso e rivendicare un giusto risarcimento economico, dall’anno 2006 stanno cercando di “sanare” con accordi ridicoli e penalizzanti per il nostro territorio, la posizione di Acea spa, del Comune di Roma e della Regione Lazio. Il Movimento “Acqua Pubblica e Basta” Provincia di Rieti rivolge un appello a tutti quei Sindaci della Provincia di Rieti che vogliano veramente tutelare la popolazione e la sua volontà espressa nel referendum del 12 e 13 giugno, contro ogni forma di privatizzazione e speculazione sull’acqua.
A questi Sindaci il Movimento “Acqua Pubblica e Basta!” chiede di intraprendere un’azione legale per rivendicare:
1) Che le Sorgenti “Peschiera-Le Capore” siano a disposizione per dissetare per primo il territorio della Provincia di Rieti dove sono site, a costi minimi.
2) Un equo indennizzo, sia per i Comuni appartenenti all’Ato 3 gravati da vincoli idrogeologici e sia, per il territorio inteso come Provincia di Rieti, per il riconoscimento della “servitù” nei confronti del Comune di Roma ed Acea spa, dall’anno 1927 ad oggi. Di vincolare il suddetto indennizzo alla sola materia “acqua” e la salvaguardia ambientale, come anche previsto dall’art. 163 D.Lgs n. 152/2006.
3) L’accertamento di eventuali abusi ed irregolarità nell’azione di sfruttamento delle Sorgenti “Peschiera-Le Capore” da parte della Regione Lazio, Comune di Roma, Acea spa, Ato2.
Il Movimento “Acquapubblicaebasta!” mette a disposizione la consulenza di esperti giuristi in materia per l’attuazione da parte dei Comuni delle proposte sopra esposte.