Notte di follia ad Accumoli, nella tranquilla area SAE di Libertino, villaggio composto da moduli abitativi provvisori sorto dopo i crolli causati dal sisma del 2016.
Nella notte di giovedì 21 febbraio 2019, un giovane rumeno, in preda agli effetti dell’alcol, dopo aver avuto un litigio per futili motivi con la propria giovanissima compagna italiana, l’ha aggredita, devastando completamente il modulo abitativo nel quale vivevano.
La donna, dopo lunghi attimi di terrore trascorsi chiusa in casa con l’uomo, è riuscita a chiamare il 112 e farsi soccorrere da una pattuglia di Carabinieri del 5° Regimento Bologna i quali, essendo sempre presenti in servizio di ordine pubblico presso l’area terremotata in ausilio all’arma territoriale sono subito intervenuti, coadiuvati anche da una pattuglia della compagnia Carabinieri di Rieti, anch’essa impiegata in analoga servizio che viene assicurato 24 ore su 24 sin dal verificarsi dell’evento sismico.
L’uomo, un operaio rumeno di appena 19 anni, in Italia da diverso tempo, alla vista dei militari, ha dato letteralmente in escandescenza, scagliando sugli stessi la mobilia del modulo abitativo, minacciandoli ripetutamente e cercando di aggredirli brandendo in successione un’accetta per il taglio della legna e due grosse motoseghe.
La ferma professionalità e la preparazione dei militari intervenuti ha permesso di disarmare l’uomo, di togliergli da vicino ogni oggetto pericoloso e di immobilizzarlo, bloccandolo senza che lo stesso riportasse lesioni e nello stesso tempo scongiurando peggiori conseguenze per gli operanti e per la giovane donna presente.
La folle nottata è terminata con l’arresto del giovane, già conosciuto alle Forze dell’ordine per illeciti connessi all’uso di sostanze stupefacenti. Condotto presso la caserma Carabinieri di Accumoli per le formalità di rito, il rumeno è stato poi tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Rieti, dovendo rispondere dei reati di resistenza, violenza e minacce gravi a pubblico ufficiale.
Le due motoseghe e l’accetta sono stato poste sotto sequestro e saranno depositate presso l’ufficio corpi di reato della Procura della Repubblica. Nella mattinata di ieri, 21 febbraio, l’arrestato è comparso di fronte al giudice del tribunale di Rieti il quale ha convalidato l’arresto, confermando nei suoi confronti la misura cautelare presso l’abitazione.