ABBATTE CINGHIALE IN GIORNO NON CONSENTITO, SORPRESO DAGLI AGENTI DEL CFS

Agente del CFS con il cinghiale

Durante un  controllo del territorio posto in essere dal personale del Comando Stazione Forestale di Fiamignano, teso a prevenire e reprimere in reati in applicazione delle norme che regolano l’attività venatoria, gli agenti in località “Val de Varri” nel Comune di Pescorocchiano, udivano alcuni colpi di fucile.

Al fine di verificare il tipo di caccia in corso, anche in considerazione del fatto che la zona è particolarmente vocata per la caccia al cinghiale e  che la giornata di sabato non era tra quelle previste per la caccia all’irsuto abitante del bosco, si procedeva ad addentrasi nel fitto della vegetazione per appurare la tipologia di esercizio venatorio in atto.

Dopo  una prima ricognizione,  gli agenti della Forestale notavano una persona intenta a trascinare qualcosa  nel mezzo della vegetazione. Raggiunto il soggetto emergeva che ad essere trascinato era il corpo di un cinghiale abbattuto a colpi di fucile. Il cacciatore  colto come si sul dire  con “le mani nel sacco” ammetteva la propria responsabilità in merito all’illegittimo abbattimento del selvatico.

Dagli accertamenti eseguiti in loco emergeva che il  cacciatore era comunque in regola   con il porto d’armi, la licenza di caccia, il tesserino ecc., ad eccezione del fatto che il giorno in questione non era tra quelli contemplati dalla Delibera della provincia di Rieti che disciplina, appunto, la  caccia al cinghiale individuandone i giorni e le modalità.

Il cinghiale, una femmina di circa 70 chili,  illegalmente abbattuto veniva posto sotto sequestro e consegnato al Veterinario della U.S.L. di Rieti fatto intervenire all’uopo sul posto, per i successivi adempimenti di competenza. Parallelamente veniva contesta al cacciatore una sanzione amministrativa.

Il Comando Provinciale del C.F.S. di Rieti, raccomanda a tutti i cacciatori di porre particolare attenzione nella lettura delle normative che regolamentano l’attività venatoria, siano esse di carattere nazionale, regionale o come in questo caso provinciale, al fine di non incorrere nelle sanzioni  previste dalle stesse che contemplano anche fattispecie penalmente rilevanti. Infine si ricorda sempre il numero vede di emergenze ambientali 1515 per segnalare  qualsivoglia forma di irregolarità sia in ambito caccia che non.