Alle ore 18 la presentazione del libro di Roberto Lorenzetti dal titolo: “L’infame setta dell’empia dottrina“ edito da Il Formichiere di Foligno e a seguire lo spettacolo teatrale dell’ associazione di promozione sociale Orizzonti Sabini, i cui artisti portano sul palco la vita e il pensiero di Davide Lazzaretti attraverso la loro interpretazione coinvolgente e riflessiva per sensibilizzare e accendere i riflettori su questa figura dimenticata dalla memoria storica.
Sant’ Antonio Abate è il titolo dell’ex chiesa (1577-1888) recuperata come bene demaniale dal sindaco Lamberto Vignoli nel 1915 destinata a sala teatrale oggi completamente rinnovata nell’impianto. La chiesa nella piazza Umberto I, presenta nella facciata lesene con timpano. La pianta è a croce latina con intonaci rasati. All’interno è collocato un arco a tutto sesto sui cui fianchi sono dipinte le figure di Erato con la lira (dea della musica) e di Melpomene con la maschera (dea del teatro). Le figure sono ispirate dagli scavi archeologici di monte Calvo sulla via Salaria.
Roberto Lorenzetti ha diretto per molti anni l’Archivio di Stato di Rieti, ha al suo attivo oltre duecento pubblicazioni, ha ricoperto incarichi associativi ed istituzionali. Il titolo del libro è preso da una lettera del parroco di Scandriglia indirizzata ad un ecclesiastico con cui definisce il movimento fondato da Davide Lazzaretti (Arcidosso 1834 – Monte Amiata 1878); un carrettiere, autodidatta, scrittore e poeta popolare che dopo il ritiro in un eremo abbandonato di Montorio Romano, convinto di aver ricevuto il dono della profezia, si fece predicatore nell’ Amiata e in Sabina.
Si origina, così, il movimento lazzarettista che intrecciava un cristianesimo primitivo ed ideali comunistici, raccogliendo molti seguaci. Il movimento sociale e religioso, portò alla fondazione di associazioni a Scandriglia e Montorio dove si proponeva una organizzazione della società del tutto alternativa a quella preesistente. Le associazioni avevano come simbolo due C speculari ai lati di una croce, vivevano in fraternità ed uguaglianza, i beni erano in comune e chi non aveva i mezzi portava il lavoro delle sue braccia. A Scandriglia vigeva il detto: “ Davide mio, dove metti i piedi tu, li metto io “. Il progetto di Lazzaretti poneva al cento la persona, non come un mezzo ma un fine. Esso chiamava alla partecipazione quanti erano esclusi dallo sviluppo e poneva all’attenzione la “ questione sociale “. Il suo progetto conteneva germi di idee che si svilupperanno successivamente in tempi più maturi.
Il libro di Roberto Lorenzetti con documenti inediti ed una approfondita analisi, racconta l’avventura profetica di questa figura poliedrica e visionaria, colpito a morte durante una manifestazione, di cui hanno scritto: Petacco, Gramsci, Spadolini, Lombroso, Hobsbawn e Cristicchi. All’evento sarà presente l’autore, porteranno il loro contributo: Lorenzo Ferrante sindaco di Scandriglia, Giulia Silvestri assessore alla cultura Comune di Scandriglia, Rosanna Cabras incaricata delle relazioni per il teatro Comune di Scandriglia. Bruno Borgia presidente Pro Loco Scandriglia, Valter Petresca Presidente Università Agraria di Ponticelli Sabina, Umberto Massimiani presidente Istituto degli Studi Sabini.