In seguito ai recenti fatti di cronaca e al flash mob organizzato nella città di Biella, numerosissime mamme italiane hanno cominciato a mobilitarsi per sensibilizzare sull’importanza dell’allattamento materno all’interno dei luoghi pubblici. Le mamme offese, discriminate, cacciate da locali, negozi o luoghi pubblici in Italia perché intente ad allattare il proprio bambino sono in aumento costante e la storia di Francesca Castelli, mamma di Biella, si aggiunge alle molte già denunciate (LEGGI).
Eppure il modo più naturale per un bambino di ricevere nutrizione è attraverso l’allattamento materno. Chi sceglie questa prassi naturale, come raccomandato anche dall’OMS, deve poterlo fare ovunque, anche in un ristorante, in un bar, su una panchina o in un ufficio pubblico. Il Ministero della Salute, inoltre, in un opuscolo dedicato all’allattamento materno, sostiene che le madri dovrebbero poter allattare ovunque.
Ed è così che questo “no” all’allattamento materno ha creato solidarietà e fatto attivare le mamme di tutta Italia in difesa di un diritto che di osceno non ha nulla con la decisa richiesta di una risposta unitaria da parte delle istituzioni. In un paese a crescita demografica zero, aumentare le discriminazioni significa condannarsi alla sterilità, prima di tutto culturale.
Allattare è un diritto, non è una forma di esibizionismo, non può essere considerato osceno. Alma Mater si unisce alla proposta del MAMI e invita tutti a firmare la petizione e a partecipare simbolicamente al flash mob organizzato per sabato 11 febbraio 2017 dalle ore 14.45 alle ore 15.30 presso la sede di Rieti in via Salaria per L’Aquila, 58.
Alma Mater