Torna a Fara in Sabina, dal 26 giugno al 7 luglio, la XXIV edizione del FLIPT – Festival Laboratorio Interculturale di Pratiche Teatrali, organizzata dal Teatro Potlach e con la direzione artistica di Pino Di Buduo, in collaborazione con l’I.S.T.A. (Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale) diretta da Eugenio Barba. Il Festival ha il sostegno della Regione Lazio e della Fondazione Varrone, e il patrocinio della Provincia di Rieti e del Comune di Fara Sabina.
Il tema di quest’anno? Lo spazio, inteso come spazio scenico, spazio personale, lo spazio dell’attore e del pubblico, insomma una tematica fondamentale per il teatro contemporaneo. E anche quest’anno la multiculturalità non manca: questa tematica sarà affrontata e messa in scena da docenti, attori e compagnie provenienti da tutto il mondo!
Dodici giorni vissuti tra masterclass, laboratori e oltre 20 spettacoli spettacoli tenuti, tra Fara Sabina e comuni limitrofi, dagli oltre 80 artisti provenienti da: Italia, Brasile, Danimarca, Giappone, Spagna, Ucraina, Polonia, Argentina, Sudafrica, Iran, USA, Germania.
Tra i laboratori pratici, ci saranno quello di Commedia dell’Arte con il maestro Claudio De Maglio e quello di danza tradizionale kamigata-mai dell’attrice giapponese Keiin Yoshimura. E poi la masterclass dal titolo “L’attore e i suoi spazi” del grande regista Eugenio Barba, con l’attrice Julia Varley e il professor Gabriele Sofia.
L’argomento dello spazio accompagnerà le diverse forme d’arte fino all’ultimo grande spettacolo: “Città invisibili”, che andrà ad invadere il centro storico di Fara sabato 6 e domenica 7 luglio. Uno spettacolo completamente gratuito, a cui prenderanno parte tutti gli artisti presenti nel Festival e che verrà costruito sotto lo sguardo attento del regista Pino Di Buduo. Ancora una volta Fara Sabina si trasformerà in un cantiere a cielo aperto dove l’incontro tra le diverse tecniche performative, tra le culture e le lingue, è possibile. Registi, attori, tecnici, musicisti, ballerini e pubblico saranno gli artefici magici di un nuovo mondo: lo spazio separa o ingloba? Come impatta la percezione dello spettatore? Come farlo vivere?
Tutto questo nasce nel 1976: Pino Di Buduo e Daniela Regnoli – ai quali nel 1979 si unisce Nathalie Mentha – fondano il Potlach che significa “rito del dono gratuito”. Da lì il sogno, e quindi la responsabilità, di un lungo viaggio che li ha portati nel mondo per riportare nel più piccolo territorio sabino la bellezza incontrata. La stessa che il regista Pino Di Buduo scorge dietro alle antiche mura farensi o nei volti dei suoi abitanti. Inizia quindi il grande viaggio di questa XXIV edizione del FLIPT.