Nell’antico borgo di Fara in Sabina proseguono gli spettacoli offerti dal FLIPT – Festival Laboratorio Interculturale di Pratiche Teatrali del Teatro Potlach, diretto da Pino Di Buduo – con il sostegno della Regione Lazio e della Fondazione Varrone, il patrocinio della Provincia di Rieti e del Comune di Fara Sabina – che si concluderà sabato 15 e domenica 16 luglio con il grande spettacolo “Città invisibili”.
Da mercoledì 12 a venerdì 14 luglio si potranno assaporare ritmi e colori sudafricani, italiani, polacchi, brasiliani: ognuno con il suo spettacolo toccherà corde intime e collettive per restituire un altro sguardo con cui osservare la storia, spesso universale.
In questo scenario, Mercoledì 12 luglio, alle ore 21.30, presso Piazza del Duomo a Fara in Sabina, sarà presentata la replica de “Il ritorno di Antigone” (in italiano): andato in scena per la prima volta lo scorso maggio nella suggestiva Abbazia di Farfa. Spettacolo nato dall’incontro tra due culture – italiana (Teatro Potlach) e polacca (Teatr Brama) – che insieme hanno intrapreso uno straordinario percorso di conoscenza del mito. Lo hanno fatto attraverso i canti polifonici: perfetti per il coro dal quale man mano escono fuori i personaggi con le loro dirompenti e dolorose passioni. In scena anche il coro “Incanto” di Fara Sabina diretto dal Maestro Giorgio Paris. Un arrangiamento tutto originale della tragedia greca che ancora una volta ci ricorderà quanto valori fondamentali come le leggi morali siano universali.
Ecco il resto del programma (dal 12 al 14 luglio):
Mercoledì 12 luglio, alle ore 18.30, presso il Teatro Potlach, l’artista sudafricano (coreografo e interprete) Musa Hlatshwayo del Centre for Creative Arts – University of KwaZulu-Natal, presenta “…Edonsayo”: spettacolo che fonde l’uso di danza, movimento, voce e immagini. Influenzato dalla necessità di introspezione e di approfondire questioni di identità dell’uomo nero e della mascolinità, questo lavoro (ri)presenta un corpo maschile nero come archivio di esperienze vissute e comportamenti ereditati. L’incontro con la tradizione, la cultura e i traumi ereditati, lo spazio, il tempo e lo spostamento si rivelano un’opportunità per un viaggio interiore che mette in discussione il passato, il presente e il futuro abbracciando le possibilità di una positiva rinascita.
Mercoledì 12 luglio, alle ore 21.30, presso Piazza del Duomo, lo spettacolo (in italiano) “il Ritorno di Antigone”: Regia: Teatro Potlach (Italia) Teatr Brama (Polonia). Con: Nathalie Mentha, Marcus Acauan, Irene Rossi, Zsofia Gulyas, Aleksandra Ślusarczyk, Evanthi Athanasiadi, Giovanni Di Lonardo. Luci, scene e proiezioni: Pino Di Buduo. Consulenza scene, ideazione e realizzazione costumi: Denise Lupi. Chitarra: Daniel Jacewicz. Pianoforte: Szymon Wójcinski.
Giovedì 13 luglio, alle ore 21, presso il Teatro Potlach, gli artisti del Potlach presentano (in inglese) “20.000 leghe sotto i mari”: dal famoso testo di Jules Verne nasce uno spettacolo dal forte impatto visivo, la cui idea artistica di partenza è quella di coniugare tecniche narrative proprie del teatro drammatico e tecniche di scenografia digitale, per ricostruire l’effetto visionario delle pagine dell’omonimo romanzo.
Gli attori sono letteralmente “immersi” in uno scenario magico, quasi onirico, di proiezioni digitali e luci LED di ultima generazione, e porteranno lo spettatore con sé alla scoperta delle profondità marine e del misterioso Nautilus del Capitano Nemo. Regia: Pino Di Buduo Con: Daniela Regnoli, Nathalie Mentha, Marcus Acauan, Irene Rossi, Hector Gustavo Riondet.
Giovedì 13 luglio, alle ore 22.30, presso il Chiosco di Fara, gli artisti brasiliani presentano “Choros Londrinenses”: una passeggiata attraverso le composizioni autoriali dei “chorões” dalla Londrina di ieri e di oggi, contestualizzandoli e fondendoli con le creazioni di compositori di fama nazionale. Canzoni nate dallo spirito intimo di chorões maturi, molto familiari con il linguaggio e l’accento del genere. Il concerto porterà al pubblico italiano anche brani che da sempre fanno parte dell’immenso quadro della musica brasiliana. Sarà emozionante scoprire che anche nelle terre rosse il genere musicale si crea e si rinnova!
Venerdì 14 luglio, alle ore 16.00, presso il Teatro Potlach, gli artisti della Compagnia il Melarancio e del Teatro Potlach presentano “Che fine ha fatto Gretel?” Una storia di musica e dolcetti stregati (in italiano e adatto dai 5 anni!). Hansel e Gretel sono diventati grandi: Hansel è un talentuoso musicista e Gretel viaggia di continuo per scoprire il mondo; li tiene legati solo il telefonino! Oggi Hansel deve partire per un’importante audizione, attende il taxi, che pare non voler arrivare e così decide di raggiungere l’aeroporto a piedi. Ma, per sua distrazione o per uno scherzo del destino, si ritrova sperso in un bosco! Qui spaventato e stanco incontra, come da bambino, una vecchia e famelica strega.
Venerdì 14 luglio, alle ore 19, presso il Teatro Potlach, gli artisti Vito Di Bernardi e Ilaria d’Agostino presentano “Matrimonio con Dio. Vaslav Nižinskij e la trasfigurazione della danza in luce” (in italiano). Nella danza occidentale del XX secolo nessuno come Vaslav Nižinskij (1889-1950) ha vissuto in maniera così tragica il conflitto tra corpo e anima, tra l’eredità del balletto classico e la necessità del danzatore moderno di esprimere in scena una sensibilità tutta nuova, protesa oltre i confini del già conosciuto.
Il racconto teatrale di Vito Di Bernardi è un percorso a ritroso che prende le mosse dai Diari che il danzatore inizia a scrivere nel 1919, appena prima della sua apparizione in scena con Matrimonio con Dio, un assolo composto davanti agli spettatori sulle note di un pianoforte, in un albergo di St. Moritz. Alle parole si accompagnano immagini e video creati da Ilaria d’Agostino a partire dal materiale documentario – foto e disegni di Nižinskij – pervenuto fino a noi.