Campione in pista e nella vita, Andrea Cifone (con gli occhiali a sinistra nella foto), riders impegnato anche quest’anno nel Campionato Italiano Velocità Salita, a due anni dal sisma ci racconta l’incredibile esperienza vissuta in quelle frenetiche ore che seguirono la scossa di terremoto che rase al suolo Amatrice, Accumoli ed Arquata.
“La mattina del 24 agosto ero in ferie, come tutti venni svegliato dalla scossa delle 3:36. Dopo essermi assicurato che a casa era tutto apposto e che mia moglie e i miei figli erano al sicuro, decisi di andare ad Amatrice. Partii e arrivai nella zona rossa, ancora c’erano pochi soccorsi.
Così – prosegue Cifone – mi aggregai ad un Vigile del Fuoco (nella foto ndr) di Greccio. Insieme a lui ci mettemmo subito a scavare davanti al forno Taddeo, dove, sotto alle macerie, c’erano imprigionati Giulia, Pietro e la loro mamma.
Ad un tratto togliemmo una trave, le macerie si muovevano a ritmo di un respiro. Capii che c’era qualcuno lì sotto, ancora vivo! Accelerammo le operazioni di scavo e scovammo sotto un mobile, che fortunatamente l’aveva riparata, la dolce Giulia.
Subito dopo trovammo il fratellino Pietro, purtroppo privo di vita. Lì, ricordo, mi cadde il mondo addosso.
Oggi, a distanza di due anni, ancora sento sulla pelle quei momenti e vorrei con tutto il cuore rivedere almeno per una volta Giulia, sapere come sta, sapere come trascorre la sua vita.
Quelle ore sono state un’esperienza difficile, ma molto intensa, che non dimenticherò mai.”
Foto: Sky