Apprendo che il commissariamento della Comunità montana IV non comporterà oneri aggiuntivi solo per una condizione soggettiva del nominato; di questo prendo atto con soddisfazione ove ciò sarà verificato, in quanto in via generale, non essendovi una legislazione specifica di riferimento per gli Enti montani, vige il principio dell’applicazione per analogia della normativa che disciplina il commissariamento degli enti regionali o sub regionali.
A titolo di esempio basta andare a sbirciare ciò che accade nei parchi e nelle aree protette, per verificare sia l’entità della prebenda che la durata che ancora le dinamiche che sottendono alle relative nomine.
In ogni caso visto che all’associazione sembra stare molto a cuore la questione soggettiva, siccome non ho nulla di personale nei confronti del commissario Leti, che peraltro conosco, è bene che si sappia che sono sicuro che assolverà l’impegno con entusiasmo e capacità.
Resta però intatta la doppia eccezione, su cui mi aspettavo condivisione da Insieme per la Sabina, di un territorio che non merita di essere commissariato per anni interi ogni volta che si verifica un cambio di maggioranza in Regione con aggravi di costi e di continuità di amministrazione, e del fatto che esistono espedienti di natura amministrativa atti a far eleggere il sostituto del defunto Bonifazi, con piena titolarità.
Come pure non mi pare né vero né serio sostenere che con il commissariamento riparte un ente paralizzato.
Basta farsi un giretto presso questi enti per sapere in quali condizioni versino non essendo neppure certi di poter pagare i dipendenti per l’intera durata annuale ed in grado di redigere bilanci che abbiano la minima parvenza di equilibrio dei conti.
E’ come al solito il problema del dito e della luna, ma su questo poco si può.