ELEZIONI 2012: MATTEO SIMEONI DIRIGENTE DI AREA PROPONE LE PRIMARIE PER INDIVIDUARE IL CANDIDATO

Matteo Simeoni

"I risultati delle ultime elezioni amministrative, che hanno visto il centrodestra e in particolare il Pdl registrare una sconfitta sonora, preoccupano chi, come noi, da sempre ha a cuore il destino e il futuro di quest’area politica.

È evidente che dalla lettura dei risultati si debba cogliere inesorabilmente la bocciatura da parte degli elettori che impone una riflessione seria e compiuta finalizzata a una stagione di rilancio sia in termini di strutturazione che di azione di governo.

Le questioni da noi mosse da un anno a questa parte, si sono rivelate giuste in tutte le sue forme.

Il Pdl è, infatti, un partito verticistico, focalizzato sulla figura del leader e di pochi commensali nominati, la mancanza di una classe dirigente ha acuito in modo pesante la distanza tra la politica, il sistema dei partiti e le istituzioni. Quanto avvenuto è stato determinato dal fatto che non si sono affrontate, fatta eccezione per pochi dirigenti nazionali, questioni quali l’apertura di una stagione congressuale che legittimasse la guida del partito in ambito nazionale e provinciale; il cambio della legge elettorale per far sì che i cittadini potessero ritornare a scegliere i propri rappresentanti e l’aver trasformato le ultime amministrative in un referendum sul berlusconismo, per altro basato su temi distanti dai bisogni dei cittadini, anteponendo la riforma della giustizia ai temi del lavoro e dello sviluppo economico.

Ritengo, dunque, che in attesa di un’inversione di marcia in ambito nazionale, tali riflessioni debbano essere calate in ambito locale, prendendo atto di una crisi manifesta del centrodestra in provincia di Rieti che non può essere nascosta da un unanimismo di facciata che poi, come dimostrano Napoli e Milano, viene punito dagli elettori.

Idee chiare, scelte condivise, utilizzo della partecipazione come metodo di costruzione di un progetto è ciò che abbiamo sempre chiesto. A questo, però, va aggiunta una metodologia di scelta dei candidati che non può essere lasciata né all’autoreferenzialità né all’imposizione dei vertici ai quali manca la legittimazione democratica.

Per questo, credo che il metodo più congeniale per individuare il candidato e un progetto politico di riferimento sia quello delle primarie in modo da permettere al popolo del centrodestra di vagliare nomi e idee al di fuori dei palazzi delle politica, restituendogli il suo carattere partecipativo e popolare".