A pochi giorni dal primo anniversario del sisma che il 24 agosto 2016 ha colpito il Comune di Amatrice, Reale Group rende omaggio alla popolazione consegnando al Sindaco, Sergio Pirozzi, un assegno di 207.400 euro per finanziarie l’arredo urbano circostante le soluzioni abitative temporanee dove oltre 120 persone saranno ospitate per un periodo di almeno 5 anni.
Il progetto, sostenuto anche grazie a una raccolta fondi organizzata dai dipendenti di Reale Group e all’impegno della rete agenziale, prevede che nell’area verde, la cui realizzazione è stata affidata a un’impresa locale, saranno piantati più di un centinaio di alberi e installati arredi urbani, giochi per i bambini e sistemi di irrigazione.
“La centralità delle persone, espressione del principio mutualistico che da 188 anni guida tutte le attività di Reale Group, è da sempre parte integrante del nostro modo di fare impresa e della nostra strategia di sostenibilità globale e integrata ‐ ha dichiarato Luca Filippone, Direttore Generale di Reale Mutua – Auspichiamo che il nostro intervento possa contribuire a riportare un po’ di serenità e normalità a questa comunità, duramente flagellata dal terremoto, che si trova in uno stato di grande sofferenza”.
“Un giorno – commenta il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi ‐ dovremo poter restituire al nostro Paese almeno una minima parte di quello straordinario affetto che abbiamo ricevuto dal 24 agosto in poi. È l’impegno che ho preso io, a nome della mia comunità, che oggi riceve questo assegno da Reale Group con l’obiettivo di rendere confortevoli, comode e a dimensione d’uomo le aree dove sono state realizzate le SAE amatriciane. La mia comunità ringrazia di cuore i principi e le principesse che con la loro solidarietà stanno tenendo in vita le nostre terre e dice oggi grazie ai dipendenti di Real Group, alla loro generosità, al loro cuore. Il mio ringraziamento va anche al CAI di Amatrice, per aver fatto da tramite tra Reale Mutua e il Comune, rendendo così possibile la realizzazione di questo progetto. Questo è ciò che intendo quando chiedo di pensare al noi e non all’io”.