Forse qualcuno ci taccerà di essere stucchevoli e ripetitivi, ma ancora una volta ci troviamo costretti, come UIL di Rieti, a denunciare il drammatico stato in cui versa la sanità reatina, una sanità che, nella totale indifferenza delle istituzioni (Regione Lazio in primis), ha raggiunto un livello comatoso quasi irreversibile.
A nulla è bastato tentare di portare (una volta in più) l’attenzione delle istituzioni su tutte le criticità che più e più volte abbiamo evidenziato e che, in occasione dell’emergenza terremoto hanno costretto il personale a sforzi sovraumani per rispondere egregiamente a tutte le necessità. Al terremoto, poi, ha fatto seguito un’estate torrida come poche altre e solo il senso del dovere e di appartenenza al’Azienda e la professionalità degli operatori sono riusciti a rendere meno drammatica la situazione per i cittadini e a scongiurare veri e propri blocchi dell’attività ospedaliera.
Uno scenario inverosimile quello della provincia di Rieti che vede l’ospedale di Magliano Sabina chiuso per decreto, l’ospedale di Amatrice distrutto dal terremoto e il nosocomio reatino, unica struttura sanitaria del territorio, ridotto ai minimi termini. Tutto questo senza un piano di investimenti straordinari che avrebbero dovuto essere messi in campo a seguito della drammaticità degli eventi subiti, eventi che hanno appesantito ancor di più la macchina già in affanno della Asl di Rieti.
Non vorremmo mai fare demagogia sul terremoto, ma se è vero come è vero che tutte le attività socio economiche della provincia, dall’agricoltura, alle imprese, alla zootecnia, al commercio, agli enti pubblici, hanno potuto o potranno in qualche modo usufruire di finanziamenti in quanto realtà inserite in un contesto a cui è stato riconosciuto lo status di area disagiata ci chiediamo perché la Asl, la prima azienda del territorio, tanto in termini economici per il numero di persone che vi lavorano, tanto per importanza, per il grande valore sociale che ricopre, non possa beneficiare degli stessi aiuti.
Evidentemente per il Presidente della Regione Lazio, nonché Commissario ad acta della Sanità, Nicola Zingaretti, la sanità reatina non rientra tra le priorità e criticità legate al sisma e non si pone minimamente la domanda se i cittadini di Rieti hanno dalla Regione Lazio la medesima offerta sanitaria di altri territori regionali dove abbondano strutture sanitarie pubbliche e private.
Dobbiamo forse pensare che in maniera cinica si sta approfittando dei danni causati dal terremoto per depotenziare al massimo questa Azienda per poterne poi, dati alla mano, giustificarne l’accorpamento con Viterbo? Come si spiega altrimenti il fatto che si persiste con la politica dei tagli orizzontali che, guarda caso, colpiscono in maniera sproporzionata proprio un territorio in difficoltà come il nostro?
Qualora venisse avviato un processo di accorpamento con Viterbo, la UIL Tutta e i cittadini di Rieti si mobiliteranno per bloccare la strategia di qualche malpensante romano. In questa nostra battaglia a difesa della sanità territoriale confidiamo sulle azioni che vorrà intraprendere la nuova Giunta del Comune di Rieti alla quale chiediamo ed offriamo collaborazione nell’unico intento di migliorare i servizi nel nostro territorio.
Lo stesso discorso vale per il centro trasfusionale, per il quale, dopo essere stato accreditato, ristrutturato e dotato delle migliori tecnologie, con ingenti investimenti di denaro pubblico, ci si prospetta l’ipotesi di uno smantellamento totale che riguarderebbe, guarda caso, la sola ASL di Rieti nell’intero territorio regionale.
Stucchevoli, ripetitive e non più sopportabili cominciano ad essere le passerelle mediatiche, condite da chiacchiere inutili di rappresentanti politici ed istituzionali, nazionali e regionali.
Caparbiamente la UIL di Rieti continuerà a lottare per una sanità provinciale che dia risposte ai bisogni sanitari dei cittadini di Rieti e ribadiamo con forza le nostre richieste alla Regione Lazio:
– Riconoscimento di zona disagiata per la sanità reatina;
– Un piano straordinario di investimenti strutturali, tecnologici e di risorse professionali (medici, personale infermieristico, tecnici sanitari, OSS;
– Superamento del lavoro interinale.
Nota di Luigino Colarieti UIL Pensionati, Domenico Teodori UIL FPL, Alberto Paolucci UIL CST