Lo ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Rieti, Vincenzo Regnini, in occasione della Nona edizione della “Giornata dell’Economia” che si è svolta oggi presso la Sala Conferenze dell’Ente Camerale reatino.
Nel corso dell’evento, i cui lavori sono stati aperti dal presidente Regnini, dal Prefetto di Rieti, Chiara Marolla, e dal Segretario Generale dell’Ente camerale, Franco Rosati, il responsabile Area Studi e Ricerche dell’Istituto Guglielmo Tagliacarne, Alessandro Rinaldi, ha illustrato l’“Osservatorio economico della Provincia di Rieti – Le interrelazioni socioeconomiche tra le province laziali” che ha analizzato il consuntivo 2010 e le previsioni economiche per il 2011”.
“Abbiamo in particolare realizzato nell’ambito dello studio un focus sui rapporti economici intercorrenti tra la provincia di Rieti e la Capitale e le altre province del Lazio – ha aggiunto Regnini – che ci ha permesso di mettere in luce dinamiche significative spesso tralasciate dagli studi che si concentrano esclusivamente su un’analisi di quanto avviene nelle singole province e da questo si desume che il futuro del Lazio non può prescindere da un policentrismo.
E’ ad esempio emerso che oltre il 22% degli occupati reatini lavora fuori provincia e che Rieti è la settima provincia d’Italia per incidenza di residenti che lavorano fuori provincia”. “Lo studio ha anche evidenziato che il 16,6% di valore aggiunto provinciale è proveniente da unità produttive appartenenti ad imprese non reatine, di cui la metà romane – ha proseguito – e che il mercato romano risulta il principale sbocco per le imprese di Rieti dato che il 74,4% delle aziende che opera fuori provincia è attiva a ivello commerciale in provincia di Roma e che il 78,1% della clientela proviene dalla capitale”.