Con la beatificazione di Giovanni Paolo II, il Primo Maggio assume un valore ancora più significativo, perché Wojtyla ha saputo cogliere nella sua vita il senso più alto del Lavoro, come semplice operaio prima ancora che come importante guida spirituale e artefice della storia. Wojtyla si è fatto interprete dei bisogni e delle sofferenze delle categorie sociali più deboli, lasciando in eredità alla comunità mondiale un imparagonabile esempio di umiltà, dedizione e tenacia nel sostenere le ragioni di chi non ha voce.
Come sindacato – conclude la nota del Segretario confederale Serafino Cabras e del Segretario provinciale Marco Palmerini – facciamo nostro il suo esempio, racchiuso nelle parole "tutta la grandezza del lavoro è dentro l’uomo", per continuare a svolgere il nostro ruolo con sempre maggior impegno, nella difesa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, dei disoccupati e dei pensionati, delle famiglie, degli immigrati e di tutti coloro che stanno pagando gli effetti della crisi economica.