“I dati sulla dispersione idrica (45% a Roma e 54% a Rieti) gridano vendetta e non è possibile rispondere a questo problema con la proposta di aumentare di 4 metri cubi la captazione dalle sorgenti del Peschiera, raddoppiando l’acquedotto e mettendo a rischio la sopravvivenza del fiume come si continua a fare con il Farfa. Come ho potuto osservare di persona nel corso dell’iniziativa organizzata dal gruppo FarfaSorGente presso le sorgenti Le Capore, queste praticamente non alimentano quasi più il fiume Farfa.
Ciò è intollerabile se pensiamo che la Regione Lazio, oltre a non attuare ancora la Legge regionale 5/2014, da 20 anni consente ad Acea – senza concessione – il prelievo medio di 4,7 metri cubi da tali sorgenti, nonostante in periodi di siccità come questo Le Capore ne eroghino “solo” 4,3. Ritengo non sia più sostenibile questa situazione per le nostre risorse idriche e per l’economia della provincia di Rieti che, sulla purezza delle proprie acque, sta costruendo un percorso fatto di agricoltura ed enogastronomia di qualità, turismo sostenibile e legato ai Cammini di fede. Cosa fare? Anzitutto smetterla di fare speculazione politica sull’attuale sindaco di Roma, visto che il rapporto di Legambiente parla chiaro su come è peggiorata la dispersione idrica dal 2011 al 2016. Piuttosto dobbiamo riflettere insieme e collaborare affinché si ponga fine alla contrapposizione tra Roma e Rieti, trovando una soluzione “win-win” ossia che faccia vincere tutti i territori.
A Roma si è cominciato ad agire sulle reti idriche e presto vedremo se si avranno i benefici sperati, che saranno certamente più facili da ottenere se si riuscirà a concretizzare la ripubblicizzazione del servizio idrico. Con un 20% di riduzione delle perdite dagli acquedotti dell’Ato2 romano, infatti, potremmo non solo scongiurare il nuovo prelievo dal Peschiera ma addirittura ridare acqua vitale al Farfa come al lago di Bracciano.
La soluzione è dunque mettere sul piatto da subito le risorse necessarie anche per i ristori al territorio reatino che andrebbero, come previsto obbligatoriamente per legge, proprio a tutela di una risorsa indispensabile ai nostri territori.
Non comprendo, quindi, chi vuole far diventare ancora una volta la questione dell’interferenza d’ambito un bottino da campagna elettorale, visti i ripetuti fallimenti di questi anni. Rieti puo’ fare la sua parte, iniziando a diventare un interlocutore importante, facendosi capofila e portavoce in Regione Lazio di una richiesta territoriale relativa alle concessioni delle nostre sorgenti. Concessioni che oggi non ci sono, ma che potrebbero per giustizia sociale – e anche per evitare emergenze che creino cittadini di serie A e di serie B – ad esempio essere cointestate al Comune di Roma e ai Comuni sabini, fino a Rieti.”
Lodovica Rando Movimento 5 Stelle