Sono proseguite anche nel corso dell’anno 2010 le rilevazioni previste dal “Progetto PASSI”- Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia, il sistema di sorveglianza attivato su iniziativa del Ministero della Salute che mette al centro degli interventi di sanità pubblica e di prevenzione i bisogni dei cittadini.
Grazie alla collaborazione della cittadinanza, il team aziendale di intervistatori, coordinato dal dr. Gianluca Fovi e dalla dr.ssa Felicetta Camilli, dirigenti medici presso il Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda, ha raccolto preziose informazioni su abitudini e stili di vita, contattando telefonicamente i soggetti del campione rappresentativo, di età compresa tra i 18 e i 69 anni, residenti nel territorio di riferimento dell’Azienda USL Rieti.
In sintesi:
– il 52,8% degli intervistati dichiara di essere bevitore, ossia di aver consumato negli ultimi 30 giorni almeno un’unità di bevanda alcolica: una lattina di birra, un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore;
– il 7,9% viene classificato come bevitore “binge”, categoria che ricomprende i soggetti che negli ultimi 30 giorni hanno consumato almeno una volta in una singola occasione 5 o più unità alcoliche (per gli uomini) e 4 o più unità alcoliche (per le donne);
– 12,8% è invece, la percentuale di bevitori a rischio, definiti tali o perché consumatori binge o perché forti bevitori (10,3%) o perché bevitori fuori pasto (6,7%) oppure per una combinazione delle tre modalità;
– il 7,3% dei bevitori di età compresa tra i 18 e i 69 anni dichiara di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol, cioè dopo avere bevuto nell’ora precedente almeno due unità alcoliche.
Dall’indagine emerge che tra i fattori di rischio comportamentali il consumo di alcol rappresenta l’abitudine di cui si ha meno consapevolezza. Complessivamente, comunque, la maggior parte degli intervistati non beve alcol o beve moderatamente. Tuttavia, si stima che circa un quinto degli adulti abbia abitudini di consumo considerate a rischio per quantità o modalità di assunzione. Da rilevare, inoltre, lo scarso interesse degli operatori sanitari rispetto al consumo di alcol dei propri assistiti: in effetti, solo pochi bevitori a rischio riferiscono di aver ricevuto il consiglio di bere meno.
Una minoranza della popolazione continua a mettere a rischio la propria vita e quella degli altri guidando sotto l’effetto dell’alcol. Quasi la metà degli intervistati riferisce di essere stato fermato dalle Forze dell’Ordine, ma i controlli sistematici con l’etilotest, strumento di provata efficacia nella riduzione della mortalità da incidente stradale, sono ancora poco diffusi sia a livello locale, regionale e nazionale.
Informazioni di dettaglio sui risultati del monitoraggio per l’anno 2010, attraverso il sito dell’Azienda USL Rieti, nella specifica sezione dedicata al Progetto PASSI.