Nel corso del recente incontro tra le Associazioni del Comitato Diritto Salute e la Direzione Sanitaria della ASL Rieti nella persona del Direttore Sanitario Dr. Paolo Anibaldi, ci è stato presentato un programma in corso d’opera finalizzato ad affrontare le maggiori criticità dell’”Emergenza Estate”, in particolare per quanto riguarda la calura estiva e la carenza di personale sanitario assente per le ferie estive, con provvedimenti tesi a ricollocare pazienti -oggi ricoverati in aree dell’Ospedale Provinciale di Rieti ancora non climatizzate- in reparti già climaticamente attrezzati o che verranno dotati di refrigeratori e misure riorganizzative nel nodo critico del Pronto Soccorso.
Per la prima volta abbiamo potuto apprezzare nella Direzione ASL una volontà attiva nell’affrontare operativamente problemi che impattavano negativamente su pazienti ed operatori indifesi. Ciò anche attraverso il sano criterio di ascolto e coinvolgimento delle Organizzazioni sociali.
Le Associazioni, in uno spirito di fattiva collaborazione, hanno ritenuto di dover sottolineare alcuni elementi che potrebbero condizionare il buon esito del programma “Emergenza Estate” :
1- Rafforzare gli organici del personale assistenziale anche con personale assunto a tempo determinato.
2- Rafforzare l’organico del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (A.D.I.) ed allargare la fascia oraria assistenziale integrata a 12 ore ed a 7 giorni settimanali, al fine di evitare che i numerosi anziani cronici dimessi dall’ospedale ed altri in condizioni cliniche critiche, debbano aggravarsi ricorrendo a nuovi ricoveri.
3- Responsabilizzare i medici di base nella presa in carico operativa dei loro pazienti che presentano lievi problemi sanitari risolvibili con semplici cure ambulatoriali o domiciliari.
4- Rimodulare il sistema Pronto Soccorso, in modo che si attui un “Triage clinico” (con l’intervento valutativo immediato del medico) e l’invio, in tempo reale, dei pazienti con patologie specialistiche negli ambulatori e reparti di competenza, nonché l’invio al P.U.A. (Punto Unico di Accesso) dei pazienti che possono essere assistiti a domicilio per l’organizzazione dell’assistenza integrata.
5- Migliorare l’assistenza ed il comfort dei pazienti in attesa al Pronto Soccorso con una maggiore informazione alla persona ed ai familiari, nonché con accorgimenti che ne alleviano le sofferenze, quali terapia antidolorifica al bisogno e idratazione, anche con la fornitura di acqua minerale in bottiglia e la dotazione di carrozzine e lettighe comode.
6- Porre cura a che, pazienti allettati già critici e con scarsa capacità di movimento, siano sistemati in letti attrezzati con materassi realmente antidecubito e siano mobilizzati ad intervalli sufficienti ad evitare le temibili lesioni da decubito, polmoniti da stasi ed infezioni urinarie. Fattori, ancora oggi a tal punto frequenti, da costituire uno dei maggiori motivi di aggravamento, complicanze e rientro in ospedale dopo le dimissioni, nonché a grave pregiudizio per la stessa vita dei pazienti.
7- Infine, abbiamo chiesto l’istituzione di una “cabina di regia”, che veda presenti anche rappresentati delle Associazioni, e l’utilizzo di indicatori di efficienza/efficacia, in modo da poter porre all’occorrenza i necessari correttivi in tempo reale.
Associazioni del comitato reatino per il diritto alla salute e politiche sociali.