“Il cittadino Dott. Costini Felice, dietro autorizzazione recante la firma del neosindaco di Rieti, ha ammainato, in solitaria e senza alcuna cerimonia motivata, da uno dei pennoni del palazzo del municipio la colorata bandiera della pace.
Vista l’entità del vento, che di li a poco si sarebbe profilato sulla città, si è fino alla fine sperato che l’eroico gesto, ancorchè filmato, potesse intendersi come premura nei confronti dell’innocente pezzo di stoffa.
Ma notata la perdurante presenza di altri vessilli si è capito che trattavasi di diverso riguardo.
Il Costini meglio avrebbe fatto a rimuovere il “labaro” di colore blu con stelline gialle in cerchio, simbolo di oppressione per quel popolo che una certa destra dice di difendere.
Del resto il partito da cui la nuova destra discende nel 1957 votò a favore dell’approvazione dei trattati di Roma che istituirono la Comunità Economica Europea, a dimostrazione di come il capitale sappia sempre scegliere ed utilizzare i suoi strumenti migliori.
Anche a Rieti come a Varese, Desenzano ed altre italiche realtà l’arcobaleno pacifista è stato riposto in un cassetto.
Pace.
Invitiamo la sinistra locale a non dolersi di cotale evento ma ad interrogarsi sul perché la bandiera dell’unione europea campeggi in ogni dove nonostante i propri rappresentanti non siano da alcuno cittadino votati ed eletti.
“Compagne e Compagni”, amiche, amici e conoscenti dell’ “ALTRA EUROPA POSSIBILE” ci permettiamo un suggerimento: abbandonate il fumoso teatrino dell’astratto pacifismo, dei diritti individuali borghesi per gli italiani e gli stranieri, il benecomunismo, per organizzare il vero, unico e solo strumento di lotta e di progresso che nella storia abbia abbattuto il capitalismo e il nazifascismo cioè il Partito Comunista, capace con il soldato dell’Armata Rossa Abdulkhakim Ismailov di issare sul pennone dell’edificio del Reichstag la bandiera rossa della Rivoluzione.
Altroché il blitz autorizzato dal neo sindaco di Rieti”.