La cosa cominciata un pò per caso, un paio di mesi fa da un articolo apparso sulla stampa locale, a firma della Flai Cgil di rieti, dove guardando allo stato in cui versano le valli reatine, a cominciare da quelle del Salto e del Turano, veniva evidenziato che a distanza di oltre sessant’anni dalla distruzione, ad opera dei laghi artificiali, della società contadina, ancora, nonostante i mezzi di cui potremmo disporre ora, non si fosse ricostruita una vera e propria nuova comunità, una nuova società ed una nuova economia anzi il rischio di un tracollo definitivo di intere zone ora incombe.
Interi paesi sono stati abbandonati, altri che sopravvivono grazie ai contributi pubblici, poche le persone attive, per lo più dipendenti pubblici, piccoli artigiani o piccoli imprenditori, legati soprattutto all’ attività turistica, con gran parte della popolazione ufficialmente residente che in realtà non vi risiede e torna sporadicamente al fine settimana o durante il periodo estivo.
Nel frattempo, soprattutto nelle zone più interne delle valli la pressione sulle risorse naturali, principalmente quella boschiva, da parte di aziende esterne al territorio si è fatta violenta, a lambire ed in alcuni casi invadere anche il territorio delle riserve.
A ciò si aggiunga il dissesto idrogeologico conseguenza più o meno diretta delle condizioni descritte, la quantità impressionante di frane e smottamenti che hanno stravolto i collegamenti interni alle e tra le valli, il dissesto della finanza pubblica che sta riducendo al lumicino le possibilità di intervento degli enti locali ed in generale gli esiti della grande crisi che peserà come un macigno sul futuro di questa zona dell’appennino, polmone di aria, acqua, fauna e vegetazione.
Un po’ inaspettatamente a quella uscita sono seguiti una serie di adesioni ed apprezzamenti che hanno portato Cgil, Cisl e Uil a costruire un Idea-Progetto ed allargarlo a tanti diversi soggetti dai Sindaci dei Comuni alla Presidenza della Provincia di Rieti, tanto per citare le istituzioni ed amministrazioni locali, mettendo insieme tante cose già fatte ed altre in costruzione con al centro della idea come fare per intervenire nel sistema Appennino e Valli Reatine, conservandone e sviluppandone identità e risorse, consentendo nel contempo la conservazione del delicatissimo equilibrio naturale esistente.
Così il 9 Aprile parte la prima conferenza nella valle del Salto il cui obiettivo e quello di mettere intorno ad un tavolo, come si usa dire, quanti vogliono partecipare ed una azione di (ri)costruzione e rilancio delle comunità di queste valli, la conferenza si terrà alle ore 10,00 presso la Sala convegni a Santa Lucia di Fiamignano.
Non si discuterà di cose fumose, ma grazie a Cgil, Cisl e Uil, verrà presentata un’ idea aperta ovviamente al contributo di tutti, sulla costruzione di una Società per Azioni il cui obiettivo sarà quello di selezionare, promuovere e finanziare, progetti di impresa volti ad operare nelle valli.
Forse la novità sta in questo, la proposta delle Organizzazioni Sindacali prevede che a concorrere alla capitalizzazione siano anche i beni, in terra o fabbricati, dei privati cittadini, attraverso una sorta di azionariato di massa di quanti dispongono di un terreno, o di un rudere, che non utilizzano, insomma un esperimento di democrazia economica sociale che costituisca l’ossatura di un neonato sistema di imprese, operante nei settori merceologici di cui le valli hanno vocazione, che nell’insieme provi a ricostruire una società delle Valli, qui intesa come Comunità, ridando ad essa la stabilità ed una identità persa.