GLI STUDENTI DEL LICEO CLASSICO A LEONESSA PER RISCOPRIRE LE TRADIZIONI

Leonessa

Due giorni alla riscoperta del proprio territorio e delle peculiarità identificative della “Sabina gens”. Questi i temi affrontati durante la visita delle classi ginnasiali del liceo Marco Terenzio Varrone di Rieti al museo Demoantropologico di Leonessa sotto la guida del direttore della struttura museale ed etnografo, Mario Polia. Gli alunni erano accompagnati dai loro insegnanti e dai volontari dell’associazione “Terra dei padri”.

L’iniziativa conclude una fase fondamentale di un più ampio progetto denominato “Memoteca. Le radici profonde non gelano” e ideato dall’associazione “Terra dei padri”, con il finanziamento del consiglio regionale del Lazio e del Comune di Rieti e finalizzato alla sensibilizzazione su un tema di grande importanza quale la scoperta e la comprensione delle propria cultura d’appartenenza e storia, tramite la raccolta e la catalogazione di lunghe e minuziose indagini condotte sul campo, col coinvolgimento diretto dei protagonisti della cultura rurale  e popolare di un tempo.

Agricoltori, pastori, artigiani, massaie, amatori o studiosi “specializzati” come detentori e ambasciatori degli insegnamenti e della visione del mondo lasciati loro in consegna dai padri. La volontà è quella di creare un sistema di trasmissione di informazioni per cui, “l’essere e il saper essere”, legati anche alla forza del passato della nostra terra, non siano privilegio di figli e nipoti di questi “testimoni della storia”, ma un’opportunità per un ambito più vasto di persone interessate, in modo da sostanziare una vera coscienza dell’identità e delle tradizioni.

Prima delle visite a Leonessa gli studenti coinvolti hanno svolto col professor Polia seminari propedeutici all’azione di raccolta e selezione del materiale da impiegare nelle attività del progetto. “Guidati dalla professionalità dei loro insegnanti – ha dichiarato Mario Polia – i ragazzi hanno dimostrato una forte attenzione nei riguardi della cultura popolare, comprendendo le finalità e i metodi della ricerca demo-antropologica; il loro impegno e il loro entusiasmo sono elementi fondamentali, tramite anche ricerche bibliografiche e lo studio sui classici greci e latini, che a Rieti, trova un terreno fecondo dato il tradizionale interesse per la classicità”.

Prima realizzazione tangibile del progetto, portato avanti anche con la collaborazione del Comune di Leonessa, è la pubblicazione del libro del prof. Mario Polia e di una delle volontarie dell’associazione, l’antropologa Fabiola Chavez Hualpa, dal titolo “Rustica Musa – l’espressività dei contadini e pastori dell’Appennino Sabino” che rappresenta per il nostro territorio “un dono” fondamentale per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale della nostra società rurale, pastorale e contadina, che, con la scomparsa dei suoi ultimi depositari, oggi ha uno strumento in più che ne garantisce la sopravvivenza, fondamentale come riferimento per le giovani generazioni.