FOSSO VALLONE, LA PROTEZIONE CIVILE PREOCCUPATA PER LA MANCANZA DI UN PIANO SPEDITIVO DI EMERGENZA

Frana a Messina

Esprimiamo soddisfazione per l’ulteriore passo in avanti compiuto dall’Amministrazione Provinciale di Rieti, riguardo alla messa in sicurezza del Fosso Vallone, nel territorio di Cantalice, a nostro avviso il più grande pericolo esistente in provincia di Rieti riferito al rischio di perdita di vite umane per calamità naturale.

Con la consegna, da parte dell’Università La Sapienza, degli elaborati sulla fattibilità degli interventi da eseguire, si completa un altro tassello verso la definitiva soluzione del problema, che tiene ormai da anni con il fiato sospeso gli abitanti di Cantalice, visto il grave pericolo che è rappresentato dal Fosso Vallone, classificato al massimo grado di pericolosità dalle Autorità preposte in materia di dissesto idrogeologico, e per l’imponente fronte di frana che esso rappresenta.

Purtroppo, per la soluzione definitiva del problema, si dovrà attendere almeno un altro anno, tempo ritenuto necessario per ottenere le necessarie autorizzazioni e per l’affidamento dell’appalto dei lavori da eseguire. In funzione di ciò, lascia perplessi l’atteggiamento dell’Amministrazione Comunale di Cantalice, che in una  dichiarazione rilasciata alla stampa dal Sindaco Patacchiola, ha ritenuto di rimandare la stesura del piano speditivo di emergenza a dopo l’inizio dei lavori. Tale documento è da ritenersi urgente ed indispensabile per la messa in sicurezza della popolazione di Cantalice, nel malaugurato caso che il peggio dovesse avverarsi.

Il Sindaco, in qualità di massima Autorità di protezione civile, ha l’obbligo di mettere in atto tutte quelle misure necessarie ed improrogabili, con il fine di garantire l’incolumità della popolazione. Rappresentiamo inoltre, che un piano speditivo di emergenza ha in sé tutte quelle misure a cui la popolazione si dovrà attenere in caso di frana: la modulazione del pericolo incombente, che va dallo stato di attenzione, preallarme ed allarme; le forme di avviso alla popolazione (attraverso una sirena e le comunicazioni per vie brevi ecc.), le modalità di evacuazione degli edifici sia pubblici che privati (scuola, edificio comunale, strutture abitative private), l’identificazione delle aree di ricovero della popolazione in caso di evacuazione.

Il Comune di Cantalice possiede un piano generale di Protezione Civile, ma che non contempla le procedure speditive di emergenza in caso di frana del fosso Vallone, e quindi poco utile in caso di necessità, cosa diversa se viceversa ne viene redatto uno specifico per lo scopo.

L’Amministazione di Cantalice, può avvalersi della consulenza, ai fini della redazione del piano di emergenza, dei tecnici del VI° Settore Ambiente della Provincia di Rieti, esperti nella redazione dei piani di Protezione Civile, e potendo contare sulla Direzione Regionale Protezione Civile del Lazio per la copertura finanziaria delle spese, peraltro modeste.

Il sinistro presagio che avvertiamo, è come le vicende del Fosso Vallone assomiglino in modo impressionante alla frana avvenuta a Messina nell’ottobre 2009. Anche in quella occasione si trattò di una disgrazia annunciata, e preceduta da anni di polemiche, con tavole rotonde e convegni, fiumi di parole e buone intenzioni, che non impedirono a 38 persone di perdere la vita. Nel caso del Fosso Vallone, nutriamo la speranza del lieto fine, confidando nell’intelligenza degli  amministratori, a cui sono affidate le vite dei cittadini di Cantalice.