OSPEDALE DE LELLIS, IL 5 APRILE IN SCIOPERO OTTANTA LAVORATORI ADDETTI ALLE PULIZIE

Ospedale De Lellis di Rieti

“Condizioni contrattuali riviste al ribasso che si ripercuotono negativamente sull’attività lavorativa per ottanta lavoratori delle pulizie che operano all’interno dell’ospedale De Lellis e presso gli ambulatori della sede di viale Matteucci passati al Consorzio Evolve vincitore dell’appalto”. 

A denunciare quanto sta accadendo, il segretario generale della Fisascat Cisl Rieti Sara Imperatori che annuncia una mobilitazione generale del personale dipendente con uno sciopero in programma il 5 aprile prossimo, se non si troveranno soluzioni in grado di garantire diritti salariali e migliori condizioni di lavoro degli ottanta dipendenti coinvolti”. 

“Secondo l’articolo 4 del Contratto Nazionale Multiservizi –spiega la Imperatori- la ditta che subentra deve mantenere i stessi parametri e le stesse condizioni contrattuali dell’appalto precedente. Viceversa, i rappresentanti sia del Consorzio che della ditta esecutrice del servizio dell’appalto di riferimento hanno ribadito in più occasioni la necessità di dover verificare e di conseguenza modificare, il proprio Piano operativo, questo per assolvere alle necessità ulteriormente avanzate dall’Ente committente tra le quali il lavoro domenicale, surplus di lavoro straordinario e supplementare, riproporzionamento delle attività svolte al mattino e pomeriggio per il cosiddetto personale jolly ed altre attività consequenziali a quelle enunciate.

In  poche parole –continua la sindacalista- la soluzione avanzata per i dipendenti, a partire dal prossimo 29 marzo, sarebbe una turnazione 5 giorni +1 giorno di riposo (fino ad oggi è stato garantito il 6 + 2 che è poi l’orario che generalmente viene applicato all’interno degli ospedali). Tale soluzione, sempre a detta del Consorzio, consentirebbe di garantire i parametri contrattuali in essere e di creare un numero maggiore di personale jolly per il lavoro pomeridiano in forte aumento.

Cosa vuol dire in termini pratici? Che per scendere al 5 + 1 prospettato, devi togliere la sesta giornata con la maggiorazione del 25% e un ulteriore giorno di riposo. Appare evidente che non si tratta di problemi di turnazione, ma di fare cassa sulle spalle di lavoratori il cui stipendio, quando va bene, arriva a 600 euro al mese”.   

La Fisascat Cisl ritiene che le soluzioni prospettate sono incongrue e sbagliate poiché non risolvono le questioni in essere nel cantiere di riferimento. Si tratta di una situazione vergognosa –continua il segretario reatino. Constatare che in un appalto pubblico ci sia ancora  personale costretto a condizioni di tale ingiustizia lascia l’amaro in bocca. Soprattutto quando scopri che in molti casi si tratta di lavoratori in evidente difficoltà economica, con figli a carico, all’interno di un nucleo familiare monoreddito. Senza contare che l’attività svolta dagli ottanta lavoratori spesso risulta a rischio contagio poiché non sottoposti ad avvisi sulle degenze all’interno dei reparti in cui prestano servizio. Gli ottanta lavoratori sono allo stremo, non intendono sottostare a tali nuove misure. Vogliono dire la loro, contare di più, avere pari diritti ed opportunità. 

Per questo la Fisascat Cisl di Rieti –conclude il segretario generale Sara Imperatori- si riserva di predisporre, oltre al citato sciopero per l’intera giornata del 5 aprile, tutte le iniziative del caso non appena l’Azienda esecutrice del servizio metterà in atto quanto enunciato”.