PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ANDREA DI NICOLA "PASQUALE LUGINI, UN MEDICO GERARCA"

Pasquale Lugini

Lunedì 28 marzo, presso la Sala dei Cordari in via Arco dei Ciechi 22, Giuseppe Parlato dell’Università San Pio V di Roma, Gianfranco Formichetti assessore comunale di Rieti, e Antonio Cicchetti consigliere regionale del Lazio, presenteranno l’ultima fatica di Andrea Di Nicola «Pasquale Lugini, un medico gerarca», dedicato a un personaggio caduto nell’oblìo nonostante egli sia stato un protagonista della storia non solo reatina nella prima metà del Novecento.

 Pasquale Lugini (1896-1947) è una delle personalità più spiccate che abbiano illustrato il Reatino nella prima metà del secolo scorso. Figlio di Domenico, medico di Fiamignano e studioso appassionato di storia locale, ebbe modo di segnalarsi per le stesse doti paterne: amore e rispetto verso il prossimo, passione per l’arte e la cultura.

Dopo la guerra del 1915-18, Lugini si laureò in medicina alla Sapienza e fin da studente par-tecipò con entusiasmo alla intensa vita culturale romana. Con un gruppo di amici nei primi Anni Venti animò il “Fondaco di baldanza”, così chiamato da Gabriele d’Annunzio princi-pale riferimento di quel circolo culturale vivacissimo. Al Fondaco aderirono giovani univer-sitari di diversa estrazione culturale e politica che successivamente avranno grande rilievo in diversi campi, da Enrico Fermi ad Anton Giulio Bragaglia a Vittorio De Sica,a Enrico Del Debbio. Grazie al Fondaco, Lugini entrò in contatto con d’Annunzio che lo volle suo stretto collaborator e gli affidò l’organizzazione dell’Arte Popolare Italiana e le attività della «Compagnia del Retaggio» (valorizzazione dell’eredità artistica e culturale del grande arti-gianato italiano da inserire nel circuiro dello sviluppo industriale).

I lunghi soggiorni a Gardone Riviera convinsero Lugini ad abbandonare la condotta medica di Fiamignano, la stessa che era stata del padre Domenico, e a trasferirsi a Roma. Qui, dopo una breve attività di vignettista al “Travaso”, riprese la professione medica che interruppe di nuovo il 16 maggio del 1934 quando venne nominato Federale del Partito nazionale fascista di Rieti, carica che mantenne fino all’8 gennaio 1939. Fu in questo periodo che egli conferì all’architetto Francesco Leoni (1886-1961) l’incarico di progettare la Colonia elioterapica di Rieti a Montesilvano (Pescara). Grande esempio di architettura futurista, la struttura, nota come Colonia Stella Maris, venne concepita con la forma di un aereo atterrato sulla spiag-gia, con la “fusoliera” che ospitava servizi e refettori, e con le ali – sollevate dal terreno at-traverso i porticati – che ospitavano i dormitori.

La realizzazione della colonia di Montesilvano, riservata ai bambini più bisognosi della pro-vincia sabina, è uno degli esempi di attenzione al sociale che caratterizzò l’intera esistenza di Pasquale Lugini. Non a caso egli venne scelto, nell’estate del 1939, come vice presidente della Croce Rossa del Regno d’Albania. Nel frattempo Lugini era stato nominato ispettore nazionale del Pnf e membro della Camera dei fasci e delle Corporazioni. E proprio come i-spettore nazionale del partito venne inviato in Albania per collaborare alla fondazione e all’organizzazione del Partito fascista albanese. Intensa fu a Tirana la sua attività a favore delle popolazioni socialmente  più deboli. Per la sua abnegazione a favore dei feriti e per l’assistenza e il soccorso alla popolazione civile di Dubva, a sud di Cettigne, meritò la Me-daglia di bronzo al valor militare.

Rientrato in Italia nell’estate del 1943, venne nominato presidente nazionale dell’Enpas, ca-rica che conservò anche durante la Repubblica sociale alla quale aderì fin dalla sua costitu-zione. Fu una delle ultime persone che incontrò Mussolini a Como prima della partenza per Dongo. Morì a Roma nel 1947 (aveva solo 51 anni) per un infarto come conseguenza del proditorio assalto condotto, per ordine dal governo «costituente», dalla celere con camionet-te a tutta velocità sulla folla, durante un comizio di Giorgio Almirante.