Ufficializzati il luogo e le date del campo nazionale del Movimento Studentesco. L’appuntamento è fissato a Leonessa per il fine settimana dal 28 al 30 luglio p.v..
Il campo ”Agoghé” sarà una tre giorni di cultura, attività sportive, dibattiti e musica, che da quest’anno vedrà l’adesione di 45 nuove realtà giovanili provenienti da tutta Italia.
“Noi militanti di Azione Studentesca e Movimento Studentesco Rieti – hanno commentato gli organizzatori – siamo orgogliosi di ospitare nel territorio della provincia un campo di livello nazionale. Nel dicembre 2016 abbiamo iniziato un percorso incentrato sulla ”Sfida giovanile per la rinascita del Centro Italia”, ed è da qui che qui che vogliamo ripartire. Accogliere giovani ragazzi e ragazze provenienti da tutto il territorio della Penisola, rappresenta per noi fonte di orgoglio e soddisfazione, poiché questo incontro sarà un’occasione di rilancio economico e culturale per il territorio.”
Leonessa, uno dei borghi più colpiti dagli eventi sismici degli ultimi periodi, non sarà soltanto un luogo di incontro, ma un vero e proprio momento di crescita.
“Ci troviamo nuovamente in prima linea a porci in difesa del nostro territorio, – continuano – i principali protagonisti nella rivalutazione delle terre di origine. Il futuro non esiste senza radici ed è per questo che se vogliamo donare un futuro alla nostra città, dobbiamo concentrare le nostre forze sulla valorizzazione di quei luoghi che rappresentano la storia, la cultura e la tradizione di Rieti come città e come capoluogo di provincia. Il campo nazionale si chiamerà Agoghè, come l’antico “allevamento di anime” praticato a Sparta, un momento di condivisione e di elevazione, dove la tempra del combattente assumeva una forma precisa attraverso l’educazione alle lealtà di gruppo, al rispetto di se stessi, al senso di appartenenza e allo spirito di sacrificio. Un richiamo, il nostro, alla missione verticale che ci siamo posti: costruire una nuova classe dirigente, di Uomini e non di burocrati. L’ancestrale connessione all’Europa dei nostri antenati, quella della Civiltà e dell’esempio, delle radici e del Sacro, dell’identità e della Tradizione.”
“Tutto questo – concludono gli organizzatori – ci servirà per costruire un’altra scuola, libera dal dominio del mercato e dalle spietate regole del profitto, dai grigi orizzonti del cemento e dal vortice liquido dell’omologazione globale. E’ un testimone che abbiamo raccolto e che portiamo, ben acceso, laddove si attacca.”