Domenica 13 marzo a Castel di Tora torna il tipico Polentone locale condito con ragù di aringa, tonno, baccalà e alici, pietanza “povera” ma, al contempo, ricchissima di storia e di sapori antichi.
Questo con il polentone è l’annuale appuntamento che segna con il cibo il suggestivo passaggio religioso “di magro”, riveste notevole importanza per Castel di Tora, uno dei sedici paesi riuniti nell’Associazione Culturale dei “Polentari d’Italia”, per riscoprire e celebrare le tradizioni e confrontarsi attraverso la “Polenta”, piatto che finisce per unire idealmente l’Italia da Nord a Sud.
La fama del “Polentone di Castel di Tora” ha varcato oramai da tempo i confini regionali al punto che, di frequente, la Pro Loco viene invitata in altre località per far degustare il prelibato piatto dal sapore forte e deciso in giro per l’Italia.
Per chi ne avesse voglia, dopo il pranzo di Quaresima è possibile allungarsi a visitare alcuni siti locali di rara bellezza e suggestione dei dintorni: prima tappa il Convento di Santa Anatolia dove soggiornarono monaci-eremiti. Si può proseguire verso il borgo medievale di Antuni eretto intorno all’anno mille contemporaneamente al Castello di Tora. Ridotto in rovine, dopo vari bombardamenti, è riconosciuto e protetto ora come sito archeologico – naturalistico.
Per chi, invece, preferisce immergersi nella natura più selvaggia ci sono, a pochi passi da Castel di Tora, le riserve naturali dei monti Navegna e Cervia e la stupefacente cascata delle Vallocchie, una piccola perla nascosta fra i boschi.