Trenta religiosi della Diocesi di Rieti tra cui numerosi parroci, guidati dal vescovo mons. Delio Lucarelli, si recheranno in pellegrinaggio da lunedì 28 febbraio a sabato 5 marzo, in Israele per vivere un tempo di esercizi spirituali in Terra Santa.
Ventiquattro sono i sacerdoti, quattro i diaconi permanenti, due i diaconi transeunti e un seminarista che parteciperanno agli incontri in programma presso la Domus Galilaeae, un centro di formazione, di studio e di ritiro spirituale situato sul Monte delle Beatitudini. Gli esercizi spirituali saranno guidati da don Rino Rossi, direttore della Domus, che terrà una serie di catechesi riferite ai luoghi ove Gesù ha vissuto e al significato di quanto in essi egli ha operato.
Per il 28 febbraio il programma prevede la visita e l’eucarestia a Cafarnao; la scrutatio della Sacra Scrittura e la celebrazione penitenziale a Korazim e la visita a Tabgha, luogo della moltiplicazione dei pani e dei pesci; il 2 marzo la visita alla sinagoga di Nazareth, alla Chiesa di San Giuseppe e l’eucarestia insieme con la comunità della Domus Galilaeae, dove sono in formazione i seminaristi proveniente dai Seminari Redemptoris Mater di tutto il mondo; il 3 marzo visita a Gamla e a Betsaida, cui seguirà la partenza per Betlemme con visita alla Basilica della natività e a seguire l’eucarestia alla Cappella di San Giuseppe; il 4 marzo, a Gerusalemme, la celebrazione dell’eucarestia al Santo Sepolcro; l’agape alla Domus Mamre, dove completano la loro formazione i seminaristi dei Redemptoris Mater, visita al Cenacolo con il rinnovamento delle promesse sacerdotali e preghiera al Santo Sepolcro; 5 marzo partenza dall’Aeroporto Ben Gurion per il rientro a Fiumicino.
La Domus Galilaeae, il luogo prescelto per gli esercizi spirituali, è stata costruita sul Monte delle Beatitudini. Scopo della Domus è quello di "leggere il Vangelo alla luce della tradizione e delle Liturgie ebraiche", perché questo aiuta a capire "il mistero di questo popolo, che non dimostra l’esistenza di Dio, ma ne proclama la presenza lungo tutta la storia". Fu Paolo VI che espresse la necessità di costruire in Israele un centro dove i seminaristi potessero completare la loro formazione prima di essere ordinati. La Custodia di Terra Santa donò al Cammino Neocatecumenale la terra per costruire questo centro di formazione, di studio e di ritiro spirituale. Il progetto fu condiviso da Giovanni Paolo II, che vedeva in esso un servizio per tutti i popoli e "per tutta la Chiesa", ospitando seminaristi provenienti da tutte le nazioni del mondo e poi destinati al programma di rievangelizzazione dei paesi scristianizzati dell’Europa e alla implantatio ecclesiae nei luoghi ove la Chiesa cattolica non è presente. Il progettista della Casa è il fondatore del Cammino neocatecumenale, Kiko Arguello che lo ha studiato insieme ad alcuni architetti italiani e spagnoli.
La costruzione è su tre livelli e degrada verso il lago di Tiberiade. Nel primo livello è presente un centro congressi, dotato di servizi di traduzione simultanea che viene utilizzato per incontri internazionali di teologia, di studi biblici, incontri di Conferenze Episcopali, incontri per la formazione permanente dei presbiteri e per la formazione di seminaristi nell’ultima fase di preparazione al presbiterato. È presente anche una biblioteca computerizzata per lo studio e l’approfondimento delle Scritture. Vi è poi un Santuario della Parola per scrutare la Bibbia.
Sulla parete di fondo del Santuario si trova un tabernacolo che contiene, su due livelli, il Santissimo Sacramento e la Sacra Scrittura, secondo quanto indicato nella Dei Verbum. Il Cammino Neocatecumenale organizzò una colletta mondiale dei fratelli e sorelle delle varie Comunità che consentì il finanziamento dell’opera. La costruzione della Domus ebbe inizio nel ’99. La prima pietra conteneva un frammento della tomba di San Pietro e fu benedetta dal Papa. La costruzione è stata inaugurata nel 2000 da Papa Wojtyla, che visitò in quell’anno la Giordania ed Israele.