Presentato a Rieti il libro "Uomini Soli" di Attilio Bolzoni

Nel pomeriggio di giovedì 23 marzo, nell’aula consiliare del Comune di Rieti, si è tenuta la presentazione del libro “Uomini Soli” scritto dal giornalista de La Repubblica ed esperto del tema mafia, Attilio Bolzoni.
L’incontro con il pubblico, composto anche da giovani studenti, moderato da Alessandra Lancia, è stato un momento nel quale tornare indietro con la memoria, ma anche un momento di riflessione.
La storia d’Italia, unita al racconto di chi ha conosciuto i protagonisti di “Uomini Soli”, ha creato un’atmosfera particolare. Quella di chi ha la curiosità di sapere, la voglia di avere risposte a domande molto spesso rimaste in sospeso.
Il fil rouge attorno al quale è stato costruito il libro di Attilio Bolzoni è quello della solitudine. Una condizione sociale raccontata da quattro punti di vista, quello dei giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, quello del Generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e quello del Deputato e sindacalista Pio La Torre, secondo parlamentare morto nel dopoguerra dopo Aldo Moro.
Quattro importanti personaggi italiani nella lotta alla mafia uniti dalla solitudine perché, come sottolineato durante l’incontro, quando si combatte un’entità così vasta e difficile da controllare, ci si sente soli.
Quattro uomini che hanno pagato con la vita la loro continua lotta contro la malavita organizzata, che ormai non staziona più solamente nel Sud Italia, ma tocca più punti della Penisola, lì dove può esserci ricchezza.
“Uomini Soli” fotografa l’Italia degli anni ’70 ed ’80, un Paese macchiato dal sangue, che oggi ha nei giovani la speranza di un’evoluzione che possa portare a sconfiggere definitivamente un male chamato mafia.
Il sindaco di Rieti Simone Petrangeli,  intervenuto alla presentazione, ha tenuto a ribadire come possa essere possibile abbattere la mafia dando lavoro agli italiani, diminuendo la disoccupazione e garantendo occupazione anche ai giovani. Inoltre il primo cittadino ha sottolineato l’importanza di avere a Rieti un presidio di Libera, l’associazione che lotta contro la mafia in tutta Italia. “È un rilevante segno di civiltà quello che lo scorso hanno ha dimostrato Rieti.” Ha commentato Petrangeli.
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