ARRESTATO LO SPACCIATORE CHE CAUSO' LA MORTE DI UN GIOVANE REATINO

Nicola Canistro

Nella mattinata odierna, personale della Squadra Mobile della Questura di Rieti, a conclusione di una complessa indagine effettuata anche con l’ausilio di presidi tecnologici,  ha tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP Dottor Andrea Fanelli, il pregiudicato, di origine pugliese, Canistro Nicola, di anni 39, responsabile del reato di procacciamento di dosi di eroina e morte come conseguenza di un altro reato.
 
Le indagini, coordinate dal Sost. Proc. Dottor Lorenzo Francia,  erano partite il 25 luglio 2010 a seguito del decesso del ventisettenne reatino F.D., residente in Santa Rufina di Cittaducale, rinvenuto cadavere all’interno della sua abitazione da alcuni congiunti, stante la temporanea assenza dei suoi genitori.
 
I primi accertamenti sul posto consentirono di appurare che il giovane era deceduto nella serata precedente mentre era solo in casa e, con ogni probabilità, dopo aver assunto della sostanza stupefacente.
 
Le successive indagini effettuate da personale della Sezione Narcotici della Squadra Mobile,  volte a raccogliere ogni particolare utile a ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo, si rivelarono particolarmente difficili sia per la mancanza di testimoni che avessero assistito al decesso, sia per l’impossibilità di ottenere informazioni certe dai conoscenti della vittima, alcuni dei quali, pur mostrandosi dispiaciuti per il triste evento, risultarono poco collaborativi, quasi a voler proteggere lo spacciatore.
 
Grazie ad un intenso e preciso lavoro, corroborato dalla profonda conoscenza degli ambienti di spaccio di sostanze stupefacenti, gli investigatori indirizzarono le indagini su alcuni amici del defunto, anch’essi noti per il loro status di tossicodipendenti.
 
I successivi riscontri, effettuati anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche, consentirono di accertare che, nel periodo di tempo monitorato, alcuni tossicodipendenti erano soliti reperire le dosi di eroina per il tramite del Canistro, grazie alle sue conoscenze di alcuni spacciatori stanziali in un paesino del ternano.
 
Come in altre circostanze, quindi, la sera del 24 luglio 2010, F.D., dopo essersi incontrato con alcuni amici, si era recato in provincia di Terni con Nicola Canistro, tramite il quale aveva poi acquistato la dose di eroina che, successivamente assunta per endovena all’interno della propria abitazione, gli era risultata fatale.
 
Particolare inquietante dell’intera vicenda è l’aver accertato che quasi tutti gli amici del ragazzo erano al corrente che quest’ultimo, in caso di assunzione di eroina per endovena, avrebbe corso seri pericoli di vita, essendo stati essi stessi testimoni di precedenti malori conseguenti all’abuso di detta sostanza, in occasione dei quali, fortunatamente, il ragazzo si era poi ripreso.
 
Ciò nonostante, alcuni di loro, tra cui lo stesso Canistro, non avevano esitato a fornirgli nel tempo altre dosi di eroina.
 
L’indagine ha portato alla denuncia in stato di libertà  di quattro persone per i reati di procacciamento e spaccio di sostanze stupefacenti, morte come conseguenza di un altro reato e favoreggiamento, atteso il tentativo di alcuni indagati di sviare le indagini in corso.
 
“L’operazione, portata a termine nella mattinata odierna – ha sottolineato il Questore Casini – è un altro importante risultato conseguito nella lotta allo spaccio e all’abuso di sostanze stupefacenti in questo Capoluogo che dimostra come la tenacia e la determinazione degli investigatori, consenta, anche a distanza di alcuni mesi dall’evento letale, di accertare la colpevolezza ed assicurare alla giustizia gli autori di condotte criminali”.