"Il consigliere Marroni non riesce, a controbattere, sul piano della concretezza, la logica dei fatti così come come dal sottoscritto evidenziata nella precedente risposta.
Per cui intendo chiudere qui una polemica che non ha senso vista la portata delle argomentazioni dell’interlocutore, ultimo prodotto di quel disastro antropologico che è stato il comunismo.
Mi preme comunque sottolineare, prima di dire unilateralmente basta, la palese contraddizione che si rileva nell’ultimo comunicato del consigliere:
Marroni pretende per le sue interrogazioni una risposta politica che, proprio per la sua natura, non può che essere di parte, salvo poi lamentarsene una volta ricevuta. Nello stesso tempo, mi accusa anche di fornirgli risposte tecniche che invece, dal canto loro, non possono essere opinabili e quindi di parte non sono. Si metta d’accordo con se stesso. Naturalmente la volontà unilaterale di dire basta alla polemica mi impone di precisare che comunque sul piano istituzionale il sindaco risponderà a breve termine alla interrogazione proposta sull’argomento dell’ex caserma dei vigili del fuoco dai consiglieri Marroni e Cavalli.
Quanto alla mia gestione di sindaco di questa città, suggerisco a Marroni di consultare l’ultimo sondaggio del Sole 24 Ore che mi vede portatore di un consenso mai raggiunto in precedenza. Ciò probabilmente anche grazie all’opposizione di Marroni, che vede la sua area politica (non indico il partito perché il consigliere potrebbe averlo già cambiato al momento dell’uscita dei quotidiani) minoritaria al Comune di Rieti dal 1994. Saranno pure ‘banali riferimenti elettorali’, ma sono appunto quelli su cui si basa la democrazia, o forse questo concetto basilare resta di difficile accezione per chi è comunista e per di più senza cultura, anche se della parola democrazia si riempie la bocca in ogni momento.
Ps: a proposito, anche nell’ultimo periodo del mio primo mandato, Gian Piero Marroni in ogni intervento in consiglio comunale (ci sono i verbali a confermarlo) aveva preconizzato una catastrofica fine della gestione comunale del sottoscritto e del suo schieramento politico. Ed era stato, in quella circostanza, addirittura il manlevatore e più accanito sostenitore di chi fu designato come mio competitore elettorale. Tutti hanno potuto verificare come sia andata a finire. Forse, proprio a causa di ciò, il profeta Marroni, che era uscito dalla mia prima sindacatura con la carica di capogruppo del più consistente gruppo di opposizione, si ritrova oggi a fare il capogruppo di un partito che non ha mai espresso rappresentanti nel nostro territorio comunale. Ma questi sono banali riferimenti elettorali…"