Il senso della Giorno della Memoria è soprattutto quello di trasmettere alle giovani generazioni la necessità di non dimenticare una delle pagine più oscure della storia dell’umanità. Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz e liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Le truppe liberatrici, entrando nel campo di Auschwitz – Birkenau, scoprivano e svelavano al mondo intero il più atroce orrore della storia dell’umanità: la Shoah, ovvero lo sterminio del popolo ebraico.
Infatti dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei. Con una legge del 20 luglio 2000, la Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria e nel primo articolo riconosce il 27 gennaio come data simbolica per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Quello di quest’anno è il 17° appuntamento con il Giorno della Memoria, a 72 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e dalla fine della Shoah. In tutta Italia (e in molti paesi europei) saranno organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti.
Tra questi eventi, per non dimenticare venerdì 27 gennaio 2017 alle 10.30 la CGIL e il Comune di Castelnuovo di Farfa (RI), presso l’ex campo profughi di Granica, deporranno una corona e commemoreranno i perseguitati politici che furono reclusi nel campo.
Interverranno il Sindaco, Luca Zonetti, il segretario generale CGIL di Rieti, Luigi Cocumazzo, il segretario regionale CGIL SPI, Linda Moroni, e il segretario CGIL SPI di Rieti, Valentino Giletti.