«In occasione della presentazione dei nuovi primari dell’ospedale “De Lellis” di Rieti da parte della Direzione ASL, di cui la stampa dà variamente nota, la condizione della sanità reatina viene dipinta a tinte rosee, nel totale disconoscimento delle condizioni disastrose in cui, invece, è costretta a trovarsi».
E’ questa la denuncia che arriva dalla Segreteria provinciale della Uil Pensionati di Rieti, che punta il dito su problemi strutturali della sanità reatina, chiedendo rispetto per gli utenti e un intervento da parte delle istituzioni.
«Si sottolineano esclusivamente i risultati positivi raggiunti dalla Direzione in carica – scrive la segreteria della Uil Pensionati – e si tralascia, in modo fazioso, ogni doverosa riflessione volta al cambiamento della tragica situazione attuale. Nessun segno, insomma, della necessaria presa di coscienza e del conseguente dispiegamento di forze al fine di restituire alla sanità del nostro territorio la dignità di cui ha urgente bisogno».
Una premessa che apre la strada ad un’analisi lucida ed attenta fatta dalla UilP di Rieti, orientata a mettere in evidenza quei problemi che costituiscono un blocco al miglioramento del servizio sanitario provinciale, con conseguente danno per utenti e dipendenti.
«Nella gestione delle conseguenze del recente sisma – conclude la Uilp di Rieti – ci si sarebbe attesi una seria ed immediata assunzione di responsabilità, finalizzata alla risoluzione del grave problema derivante dall’innegabile necessità dell’assunzione di personale per fronteggiare la circostanza emergenziale, senza attendere il beneplacito della Regione Lazio. Ci si sarebbe attesi, per le medesime ragioni, anche la riapertura dell’Ospedale di Magliano, relegato, invece, ad una “Casa della Salute”, incapace di offrire i servizi dovuti, solo a parole tanto osannati dall’Azienda. Si ricorda anche il non meno gravoso problema della mobilità passiva, sottolineando come siano sempre più numerosi i cittadini che migrano verso strutture sanitarie diverse dalla nostra, secondo una stima che è possibile ricavare ad oggi solo in maniera sommaria, non essendo stati resi noti, negli ultimi tre anni, i dati relativi all’entità del fenomeno.”
“A tale disastroso quadro si somma l’aumento dei tempi di attesa di numerose prestazioni sanitarie (e.g. ecoaddome, doppler, risonanza), fenomeno tanto più incomprensibile in quanto, ad alcune ore dell’orario istituzionale, gli ambulatori dell’OGP risultano vuoti, a tutto vantaggio dell’attività intramoenia e di strutture private ben note all’utenza reatina. Non è inoltre possibile neppure accennare alla riduzione del precariato, poiché, negli ultimi tre anni, non si è avuto null’altro che un esponenziale ricorso al personale interinale e a tempo determinato, con la conseguenza, invero prevedibile, ma mai seriamente scongiurata, dei costi elevatissimi delle prestazioni mediche a gettone, su cui la Corte dei Conti avrebbe ampio materiale per esercitare la proprie funzioni di controllo».
UILP