"Natale in Scatola", dalla città tedesca di Aachen aiuti per le popolazioni del Centro Italia

E’ nato tutto subito dopo il 24 agosto 2016, dopo quel terribile terremoto che ha fatto svegliare di soprassalto il Centro Italia e che in pochi minuti ha piegato Amatrice, Accumoli e Arquata, per poi interessare dopo il 30 ottobre anche Visso, Norcia, Macerata.
Dalla Germania, appena avuto notizia di quello che era accaduto in Italia, la signora Ruth Langreck-Robertz ha attivato la propria cittadina tedesca di Aachen dando vita all’inziativa “Natale in Scatola”.
L’idea di partenza era quella di donare beni che potessero entrare in una scatola, come scarpe, sciarpe, quaderni, saponi, tutto l’occorrente per rendere meno difficoltosa la vita dei terremotati fuori dalle proprie abitazioni.
Però la bontà dei cittadini di Aachen non ha avuto limiti e così dalle scatole si è passati agli scatoloni e poi ad un magazzino intero. Dalle scarpe e vestiti piano piano la popolazione tedesca ha cominciato a donare frigoriferi, televisori, letti, coperte, ecc., e per stoccarli è stato necessario prendere un magazzino messo a disposizione gratuitamente dall’azienda tedesca Dachser.
La stessa azienda ha trasportato in Italia tutto il materiale, sempre a titolo gratuito, depositato nel magazzino della Caritas di Rieti messo a disposizione grazie alla collaborazione di Don Fabrizio Borrello.
Grazie all’interesse della reatina d’adozione Katharina Diepenbruck, capitano di un’equipe che ha lavorato al suo fianco, è stato effettuato l’inventario di tutte le donazioni le quali sono pronte per essere inviate a chi ne farà richiesta in tutto il Centro Italia.
Tra l’inizio del nuovo anno e il 6 gennaio 2017 verranno celebrate due messe nelle quali si inizieranno le donazioni in modo da farle arrivare il prima possibile a chi necessita di aiuti.
Un ringraziamento a chi ha messo a disposizione il suo tempo e le proprie competenze, grazie a tutta la popolazione di Aachen per la grande sensibilità dimostrata e che questo insegni a tutti noi che una comunità può essere unita e forte anche a chilometri di distanza.
Foto: Diepenbruck
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